Sarebbero stati il 24enne Luca Bertè e il 19enne Mirko Lupo a dare fuoco al locale nel paese di Monforte San Giorgio pochi giorni prima di Capodanno. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, avrebbero agito per vendicarsi di essere stati costretti ad allontanarsi dal Manila, gestita dagli stessi proprietari del Santorini
Messina: cacciati dalla discoteca, bruciano il locale Arrestati due giovani per l’incendio del Santorini
I carabinieri hanno chiuso il cerchio sui responsabili dell’incendio del locale Santorini di Monforte San Giorgio, nel Messinese, avvenuto pochi giorni prima del capodanno. Un rogo che ha mandato in fumo l’intero locale, distruggendo anche tutte le vetrate, impedendo ai proprietari di inaugurare la notte del 31 dicembre il ristorante e rovinando il capodanno a quanti avevano prenotato la sala per festeggiare. In manette sono finiti il 24enne Luca Bertè e il 19enne Mirko Lupo, entrambi originari di Venetico. Sono accusati di incendio aggravato in concorso. Secondo i carabinieri sono loro i due giovani che, utilizzando alcune taniche di benzina, hanno appiccato il fuoco all’immobile per vendicarsi di essere stati costretti qualche sera prima, dal personale addetto alla sicurezza, ad allontanarsi dal Manila, una discoteca gestita dagli stessi proprietari del Santorini.
I militari dell’Arma la sera del 29 dicembre durante il sopralluogo hanno trovato, dentro al locale distrutto dalle fiamme, due taniche della capacità di 25 litri contenenti residui di liquido infiammabile, una mazza per carpenteria, verosimilmente utilizzata per rompere una porta secondaria di accesso al locale, un guanto e un accendino. All’esterno dell’esercizio commerciale, invece, sono stati rinvenuti un passamontagna, due paia di scarpe parzialmente bruciate e indumenti contenenti tracce di sangue. Nessun dubbio sulla natura dolosa dell’incendio. I carabinieri hanno subito verificato l’eventuale presenza, negli ospedali delle vicinanze, di persone che si erano presentati con ferite da ustione. Hanno così scoperto che la sera stessa il 24enne Luca Berté si era presentato al Policlinico di Messina con vistose bruciature a gambe e braccia.
Le indagini dei militari hanno permesso anche di ricostruire la dinamica del rogo. Hanno così stabilito che a cospargere di benzina il locale sarebbe stato proprio il 24enne che si era introdotto nel locale per accertarsi che il liquido infiammabile arrivasse pure all’interno della sala ricevimenti. Il complice invece, rimasto fuori dal locale, avrebbe appiccato le fiamme quando ancora Bertè era all’interno, costringendolo a fuggire passando in mezzo alle fiamme e quindi bruciandosi. Il 24enne una volta uscito dal locale si è tolto i vestiti che sono poi stati ritrovati dai carabinieri ed è andato al policlinico dove è stato curato. Questa notte i militari hanno notificato ai due ragazzi il provvedimento emesso dal gip Fabio Gugliotta, su richiesta del procuratore capo della Repubblica Emanuele Crescenti e della sostituta Sarah Caiazzo, titolari delle indagini. I due arrestati si trovano adesso al carcere di Gazzi.