La leader di Fratelli d'Italia è arrivata nel capoluogo etneo per presentare il libro Io sono Giorgia. L'occasione è stata utile per fare il punto sugli equilibri a Roma e a Palermo. «Partito repubblicano? Meglio mantenere distinte le ricchezze del centrodestra»
Meloni a Catania tra politica nazionale e regionale «Musumeci bis? Sta facendo bene ma è presto»
Sarà stata la mezz’ora di relax in riva al mare che si è riuscita a ritagliare tra un impegno e l’altro in Sicilia o il primo tuffo in acqua della stagione estiva ma, di fatto, Giorgia Meloni era visibilmente rilassata, alle Ciminiere di Catania, per la presentazione del suo libro. Pubblico delle grandi occasioni in platea, con alcuni componenti della deputazione regionale e nazionale di Fratelli d’Italia ma soprattutto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Tutti ad ascoltare la leader dell’opposizione al governo Draghi. Già perché l’occasione non è mancata per rimarcare le distanze dall’attuale maggioranza e ribadire l’identità di una forza di destra.
E a proposito, come ha precisato il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, la cultura non è una esclusiva della sinistra. Un richiamo all’intellighenzia italiana davanti a Io sono Giorgia il testo in cui la Meloni traccia un ritratto di se stessa, del lavoro svolto, dell’impegno in politica e nella costruzione di un partito che oggi ha una posizione di rilievo. Attenzione però alle ascese. Anticipano una discesa così come già avvenuto per i due Mattei del Parlamento: Renzi e Salvini. E a ricordarlo è una delle punte del quotidiano La Sicilia, Mario Barresi, presente a moderare la serata.
Con i giornalisti Meloni si è mostrata disponibile e non ha risparmiato di esternare il proprio pensiero anche sul richiamo alla forza unica di centrodestra sponsorizzata da Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Il progetto del partito repubblicano da contrapporre al centrosinistra. «Penso che le specificità – ha detto Giorgia Meloni – nel centrodestra siano una ricchezza. Penso che unificare partiti che hanno una compatibilità ma una identità diversa rischi di fare perdere più di ciò che si guadagna. E nella situazione in cui si trova l’Italia oggi con un rischio di ecatombe occupazionale, con il 40 per cento delle aziende che rischiano di chiudere, con la crisi pandemica, il piano vaccinale, la povertà che avanza francamente il problema dei partiti mi sembra secondario». E sulla ricandidatura di Musumeci alla Regione nel 2022 ha proseguito dicendo di essere contenta «del lavoro che è stato fatto e che Fratelli d’Italia è leale al presidente Musumeci. Lavoriamo per concludere al meglio questa legislatura. Poi – conclude – è presto per dire ciò che accadrà».