Mediatore culturale, una professione senza regole «In città 23mila stranieri: uscire da logica emergenza»

In Sicilia manca una legge regionale sull’immigrazione che istituisca l’albo dei mediatori culturali, così «si lavora di improvvisazione», con elenchi tenuti dalle Asp la cui compilazione è ispirata a criteri stabiliti dalle stesse aziende sanitarie. A Palermo, per esempio, per essere inseriti nella lista dei mediatori culturali, occorre aver frequentato un corso regionale riconosciuto (in una qualunque delle regioni italiane) o un corso di laurea in mediazione linguistica, oltre ad avere una buona conoscenza di una lingua straniera tra quelle previste. Una volta iscritti, però, non si ha nessuna garanzia su quando si potrà lavorare, né quante giornate lavorative si svolgeranno, trattandosi di prestazioni «a chiamata». Inoltre non esistono tariffari ufficiali che stabiliscano quanto deve essere pagato un mediatore culturale. Questo, appunto, a causa del vuoto legislativo.

Delfina Nunes è una mediatrice culturale. Capoverdiana, è a Palermo da più di trent’anni, ed è tra le pioniere della professione in città. Nel 2013 è stata eletta alla Consulta delle culture e da allora tenta di sensibilizzare le istituzioni cittadine sul tema della mediazione culturale.

Dottoressa, come funziona, oggi, la mediazione culturale in Sicilia?

«La Regione Siciliana non si vuole occupare dei migranti, manca una legge. C’è un disinteresse totale. L’assenza di una legge regionale sull’immigrazione ha ripercussioni sulla regolamentazione della mediazione culturale: non esiste un vero e proprio Albo dei mediatori, come succede nelle altre regioni italiane. Per quanto riguarda Palermo, esiste un elenco stilato dall’Asp, ma questo non prevede una regolamentazione dettagliata».

Quali sono le conseguenze?

«Lavorano persone che, spesso, non hanno titoli validi né esperienza nel settore. il lavoro è saltuario e, mancando una regolamentazione, non ci sono tariffe alle quali fare riferimento. In ogni caso stiamo parlando di lavoro «per chiamata», non si tratta mai di mediatori che operano stabilmente nel territorio. Le persone che sono iscritte nella lista dell’azienda sanitaria vengono chiamate per 6 o 7 ore al mese e pagate pochi euro l’ora. Ma questa non è l’unica questione aperta».

Quali altri problemi ci sono?

«Oggi, in Sicilia, la mediazione è praticamente relegata al volontariato sporadico. I mediatori culturali vengono chiamati solo nei momenti in cui si verificano le emergenze. Bisogna, invece, prendere atto del fatto che a Palermo ci sono oltre 23000 stranieri regolari: persone che lavorano, studiano, pagano le tasse. Servono mediatori culturali in questura, in prefettura, negli ospedali. Sempre, non soltanto quando ci sono le emergenze».

Cosa si sta facendo per migliorare questa situazione?

«Io e altri componenti della Consulta delle culture abbiamo spesso sollecitato il Comune di Palermo a organizzare degli incontri per ascoltare i mediatori culturali. Purtroppo, non sempre c’è stata attenzione su questo tema. Capita quasi sempre che gli assessori si presentino ai convegni, salutino e se ne vadano subito dopo senza ascoltare quelli che sono i temi del dibattito. Ma è fondamentale sentire ciò che le persone che lavorano per l’integrazione hanno da dire».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]