Foto di Mazzarino, perla del Barocco su Facebook

Mazzarino candidata a Capitale della Cultura 2027. Sindaco: «Il nostro nome è ovunque, per noi è già una vittoria»

Tra le 17 città in corsa per Capitale Italiana della Cultura 2027 ce n’è anche una siciliana. Dopo la vittoria di Agrigento per il 2025, adesso a provarci è Mazzarino. L’unica concorrente dell’Isola è un borgo di poco più di 12mila anime dell’entroterra, in provincia di Caltanissetta. «Per me abbiamo già vinto, perché siamo usciti dai confini in cui eravamo relegati», commenta a MeridioNews il sindaco Mimmo Faraci consapevole che la vittoria effettiva sarà impresa assai ardua. Viste anche le altre contendenti che vanno, per esempio, da Alberobello (la città pugliese nota per i trulli) a Pompei (famosa per la sua città antica sepolta in Campania).

«La candidatura è soprattutto un modo per fare conoscere Mazzarino che ha la sue bellezze paesaggiste, monumentali, architettoniche e anche enogastronomiche – elenca il primo cittadino – ma ammetto che siamo piuttosto carenti nella comunicazione e nella promozione del nostro importante patrimonio». Dall’iconico castello di origine medievale – detto U Cannuni – che pur essendo un rudere domina dall’alto tutta la città «che a misura d’uomo e dove si mangia benissimo», sottolinea il sindaco. Un piatto tipico proprio di Mazzarino non esiste, ma i prodotti di eccellenza locale non mancano: l’olio, il vino e soprattutto le mandorle «con cui si fa un torrone che, negli anni passati, ci ha anche fatto aggiudicare il Guinness World Records per il torrone più lungo al mondo (1004 metri, ndr)».

Per candidarsi a Capitale Italiana della Cultura, ogni città deve presentare un dossier con un piano culturale annuale che sarà poi valutato da una giuria di esperti. Mazaris, il grano e le identità plurali è il titolo del dossier proposto da Mazzarino. «Abbiamo scelto di puntare su un progetto che avesse al centro il tema del grano – spiega Faraci al nostro giornale – Non solo perché la Sicilia è stata il granaio d’Italia, ma anche perché Mazzarino è una terra di grano. Tanto che, cosa che abbiamo scoperto pure noi in questa occasione, la radice del nome significa proprio “grano, pane”. Che torna come elemento, non solo simbolico – aggiunge il sindaco – in tutte le feste religiose e attorno a cui ruota gran parte della nostra enogastronomia».

Entro il 12 dicembre, la giuria selezionerà le dieci città finaliste. La città vincitrice – che sarà proclamata entro il 28 marzo del 2025 – riceverà un finanziamento di un milione di euro da utilizzare per realizzare gli obiettivi del progetto, valorizzare il patrimonio culturale e rendere concrete le opportunità di sviluppo offerte dalla nomina. Ma quanto ci crede davvero il sindaco nella possibilità di una vittoria per Mazzarino? «Questa è una domanda da cento milioni di dollari – risponde ridendo – Tornando seri, sono convinto che abbiamo già vinto con questa candidatura che ci sta facendo conoscere il nostro Comune in tutta Italia. Dobbiamo però – sottolinea – puntare a migliorare la rete viaria e lavorare sulle carenze nell’ambito della ricettività alberghiera. Penso comunque – conclude il sindaco – che Mazzarino abbia le carte in regola per potersi giocare almeno la possibilità di arrivare tra le dieci finaliste». Una speranza rafforzata dall’intelligenza artificiale che, in un sondaggio fatto proprio negli ultimi giorni, vedrebbe Mazzarino nella top five.


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