Maurizio Bernava: “La dottoressa Corsello ha leso l’immagine della Cisl”

NON SI PLACA LA POLEMICA DELLA DIRIGENTE GENERALE ‘TUTTO-FARE’ DEI DIPARTIMENTI LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE, NONCHE’ DELL’AUTORITA’ DI GESTIONE DEL FSE IN SICILIA, CON IL SINDACATO

S’inasprisce la polemica tra la Cisl siciliana e la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale ‘tutto-fare’ dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale, oltre che Autorità di gestione del Fondo sociale europeo.

La recente esternazione del segretario generale della Cisl in Sicilia, Maurizio Bernava, con la quale contestava il triplice impegno del dirigente generale fiduciario del presidente della Regione, Rosario Crocetta, e forse anche del segretario generale della Presidenze della Regione siciliana, Patrizia Monterosso, fino al punto da chiedere all’esecutivo regionale di rimuoverla da uno degli incarichi, ha prodotto un risultato.

La dottoressa Corsello ha strappato la tessera alla Cisl e si è premurata di farlo sapere al mondo intero e facendone una questione personale.

Dalla Cisl non abbiamo mai registrato attacchi alla persona ma al ruolo e sempre supportati da motivazioni oggettivamente riscontrabili.

Su questa vicenda richiamiamo una nota pubblicata sul sito istituzionale della Cisl di risposta alla polemica personale innescata dalla dottoressa Corsello.

“La Cisl Siciliana, ben prima della nascita dell’attuale Governo – si legge nella nota – ha assunto la battaglia per la riforma del settore della Formazione professionale e per la moralizzazione dello stesso settore che già, prima dell’avvio delle recenti indagini giudiziarie, appariva bisognoso di regole utili ad evitare sprechi ed abusi di denaro pubblico”.

“Lo abbiamo fatto, ben prima della nomina della dottoressa Corsello a dirigente generale dei due dipartimenti coinvolti – dice Bernava – anche quando abbiamo dovuto fronteggiare la violenza verbale e fisica che alcuni interessati oppositori hanno organizzato a danno di nostri dirigenti e, solo per responsabilità del precedente Governo, tale azione non ha determinato adeguati risultati. Le superiori affermazioni sono ben documentate da numerosi atti in possesso degli assessorati competenti”.

“Non possiamo, quindi, in alcun modo, tollerare ancora che si compiano e si incrementino, a nostro danno, ulteriori azioni calunniose ed offensive dell’immagine della Cisl – tuona Bernava -. Preciso che il 23 maggio scorso, nella qualità di segretario generale della Cisl, ho ricevuto una comunicazione ‘riservata’ della dottoressa Corsello, così riservata che ho avuto modo di leggerne alcune parti su quotidiani e blog”.

“A parte il diritto della dottoressa Corsello di revocare l’iscrizione alla Cisl – racconta il leader siciliano della Cisl – come in tale nota comunicatomi, diritto che nessuno ha mai contestato né alla dirigente in questione, né ad altri, il contenuto e le argomentazioni inserite in tale nota sono utilizzate in modo strumentale e finalizzate a ledere l’immagine della Cisl”.

“La dottoressa Corsello – aggiunge – non dà alcuna risposta, infatti, alle critiche mosse dalla nostra organizzazione circa l’inadeguatezza dell’azione amministrativa ed usa argomentazioni, inesistenti nella realtà, lesive dell’immagine della Cisl e, quindi, della libertà del sindacato di autodeterminarsi e di formulare giudizi sull’organizzazione degli uffici della Regione siciliana e sull’efficacia dell’attività amministrativa. Peraltro, se su qualche aspetto di dettaglio avesse avuto qualcosa da dire, ha fatto male a non comunicarlo come ogni lavoratore o dirigente della Regione siciliana ha sempre potuto e può sempre fare”.

“In realtà i veri diffamati, per i contenuti e il modo con cui sono stati resi pubblici, siamo proprio noi – rilancia Bernava -. Come Cisl, ci auguriamo che nessuno si illuda, nel Governo e nell’Amministrazione, di utilizzare tali metodi e mistificazioni della realtà, in forma pubblica, pensando di incutere timore per ridimensionare l’azione sindacale dell’attuale gruppo dirigente della Cisl”.

“In questo senso ribadiamo, come in diverse circostanze abbiamo già contestato, anche pubblicamente – sottolinea Bernava – la scelta di gravare la stessa persona contemporaneamente delle responsabilità e dei pesanti oneri lavorativi che derivano dai contestuali incarichi di dirigente generale di due gravosi dipartimenti, afferenti a due diversi assessorati, e svolgendo, peraltro, anche le attività proprie dell’Autorità di Gestione del Fondo sociale europeo assegnato alla Regione siciliana”.

“L’inadeguatezza dell’azione amministrativa è, infatti, sotto gli occhi di tutti – incalza l’esponente sindacale – come sono tragicamente evidenti gli effetti sui lavoratori del settore ed anche sulle imprese e sui disoccupati siciliani privati di servizi, peraltro previsti e finanziati da anni”.

“Come non ricordare – precisa – che il Piano Giovani è stato approvato ben due anni fa dalle istituzioni europee, nazionali e regionali ma è ancora per, gran parte, inattuato. I legittimi giudizi della Cisl sulle diverse materie connesse all’azione amministrativa dei settori di cui sopra sono a tutti noti, anche per effetto e nell’ambito di lunghe e pesanti vertenze da noi condotte sindacalmente”.

“i tratta, purtroppo, di vicende sociali che recentemente si sono notevolmente ed ulteriormente aggravate per responsabilità facilmente individuabili, in un quadro di inadeguatezza dell’azione amministrativa – aggiunge il segretario generale del citato sindacato – confermandosi, così, anche per questa via, la fondatezza della valutazione di inopportunità del rilevantissimo cumulo di cariche ed oneri su un solo dirigente, con le conseguenti richieste affinché a tale situazione il Governo ponga rimedio”.

“Comprendiamo bene quali interessi personali sono coinvolti dalle nostre posizioni – racconta – e non ci stupiremmo di assistere ad una loro strenua difesa, se condotta, però, entro binari realmente rispettosi delle libertà di esercizio dell’azione sindacale e senza ripetuti quanto strumentali travisamenti”.

“Al Governo regionale, in quanto titolare delle scelte politiche e degli indirizzi amministrativi – conclude Bernava – chiediamo, su questi argomenti, un urgente incontro”.

 

 


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