Le villette in stile brianzolo in Sicilia, la cessione della Brianza all’Africa, e i discorsi molto seri sul futuro dell’Italia e dell’Europa: in Sicilia, come sempre, tragedia e farsa coesistono allegramente sull’orlo dell’abisso. Nell’isola, negli stessi giorni, c’erano: Sergio Mattarella a Siracusa, Mario Draghi ad Agrigento, Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni a Lampedusa. […]
Mattarella, Draghi, Meloni e von der Leyen tutti in Sicilia: il futuro tra farsa e tragedia / L’asso di mazze
Le villette in stile brianzolo in Sicilia, la cessione della Brianza all’Africa, e i discorsi molto seri sul futuro dell’Italia e dell’Europa: in Sicilia, come sempre, tragedia e farsa coesistono allegramente sull’orlo dell’abisso. Nell’isola, negli stessi giorni, c’erano: Sergio Mattarella a Siracusa, Mario Draghi ad Agrigento, Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni a Lampedusa. Sembra ancora che il destino futuro dell’Italia passi dalla Sicilia. Almeno volendo fare un po’ di dietrologia, e la vogliamo fare dato che – sempre negli stessi giorni – a Pontida Matteo Salvini ospitava Marine Le Pen, e dove si prendevano le distanze, anche platealmente, dall’Europa, ospitando l’ultranazionalista di destra Le Pen, mentre un militante brianzolo (non so perché ma a me militante brianzolo fa ridere, ma è una cosa mia) sosteneva che bisognava cedere Lampedusa all’Africa costruendo qualche migliaia di villette (immagino in stile brianzolo) in Sicilia per deportare i lampedusani (perché non si possa cedere la Brianza all’Africa non si è capito).
In Sicilia, Giorgia Meloni sembrava accerchiata. Mattarella, Draghi, von der Leyen, forse le tre persone che più potrebbero mettere in pericolo il governo italiano, la guardavano da vicino. E la Meloni ha fatto il suo dovere di governo (senza lotta stavolta, a volte – spesso – sembra che sia ancora all’opposizione) chiedendo aiuto all’Europa.
La compresenza del trio Matterella-Draghi-von der Leyen era casuale? Si saranno incontrati in gran segreto? Boh. È comunque uno scenario plausibile: manifestare la propria attenzione al problema dei migranti, che sta spaccando il governo; consigliare alla Meloni, anche solo con la vicinanza geografica, da che parte stare e come comportarsi; avvisarla del «noi siamo qui»?
Non si sa. Potrebbe essere.
O l’Italiexit (Dio ce ne scampi) o l’europeismo. In questo momento l’Italia non è né carne né pesce. Intanto l’Europa accende il fuoco in attesa di capire quale sarà il menu.