Manganellate ai No Muos, il volto ‘democratico’ del governo Monti (e di quello siciliano)

Il governo Monti, seppur dimissionario, mostra il suo volto militare, poliziesco e fascista.  Stanotte, a Niscemi, in cda Ulmo, nei pressi della base militare Usa, dove, contro la volontà dei siciliani, si sta costruendo il Muos, alias il sistema di parabole satellitari , che emanerà onde elettromagnetiche ad altissima frequenza, provocando, come denunciano gli esperti, gravi danni alla salute e all’ambiente, i manifestanti che da mesi tentano di bloccare l’ultimazione dei lavori del ‘Mostro’- come lo ha definito anche il governo Crocetta-, sono stati respinti a manganellate dalle forze dell’ordine.

L’uso della forza era nell’aria. Da quando il ministro degli Interni, Anna Maria Cancelleri, alla vigilia della discussione delle mozioni anti-Muos all’Ars, con un tempismo sfacciato e, calpestando i diritti della Sicilia, ha dichiarato l’area “sito di interesse strategico nazionale”. Un diktat che ha fatto subito capire ai comitati No Muos, che si sarebbe passati alle maniere forti.

E così è stato. Stanotte, i manifestanti, hanno tentato di impedire l’ingresso alla base di una grande gru con cui ultimare i lavori. La risposta è stata violenta. Non ci risultano, al momento, feriti gravi. Ma resta la gravità di una azione che nulla ha a che fare con la democrazia.  Cosa dirà di tutto questo, il ‘sindaco’ dei siciliani, Rosario Crocetta? Ai manifestanti No Muos tutta la solidarietà di LinkSicilia.  Qui sotto il racconto della triste notte siciliana che ci ha inviato la nostra collaboratrice, nonché esponente dei No Muos, Daniela Giuffrida:

Muos: una farsa ben archiettata

Le ultime vicende legate al MUOS parlano chiaro: si tratta di una farsa ben architettata. Vediamo perché e concentriamoci sulle date degli ultimi eventi e sulle strane coincidenze.
Giorno 8 gennaio , subito dopo le festività natalizie, la “ministra” Cancellieri comunica la nuova “destinazione d’uso” della zona limitrofa alla base americana di contrada Ulmo a Niscemi, esonerando di fatto il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, dalla responsabilità di dirci “non farò nulla!”
Giorno 9 gennaio la “farsa” di Palazzo dei Normanni, farsa che ha per oggetto una mozione che dovrebbe quasi “obbligare” la Presidenza della Regione ad una revoca dei permessi accordati dalla precedente amministrazione. La mozione viene votata e approvata all’unanimità. Ben presto tutto il popolo “No Muos”, simpatizzanti compresi, si rende conto della grande beffa: quei signori che, a mala pena conoscono la questione Muos, hanno votato e approvato soltanto una concessione di tempo agli americani perchè possano ultimare i lavori alla base! Ma questo lo si scoprira soltanto poche ore dopo.

Giorno 10 gennaio dovrebbe esserci la tanto sbandierata riunione a Palermo fra l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Maria Lo Bello e i rappresentanti del Coordinamento Regionale No Muos, ma la riunione viene, dall’assessore stessa, rinviata al prossimo 17 , strana coincidenza…
E’ appena trascorso il 10 gennaio, un gruppo di No Muos, fra i quali la sottoscritta, sta cercando di organizzare qualcosa che possa servire a non far dimenticare la questione al grande pubblico dei “media” ed ecco la doccia fredda: poco dopo mezzanotte, arriva la notizia, su un noto network, che la grande gru è stata avvistata sulla statale che da Catania porta a Gela.
E’ un attimo, siamo tutti in strada, direzione Niscemi.
Sono diversi camion quelli avvistati sulla ss 417 ed hanno una numerosa scorta di Polizia e Carabinieri. Io stessa mi precipito, per quanto l’ora sia davvero tarda e Niscemi decisamente distante.
Arrivo alle 2,30 in contrada Apa, una sorta di bivio dalla quale si accede alla contrada Ulmo dove è dislocata la base. Ad accogliermi due enormi cellulari della Polizia di Stato ed una quantità industriale di poliziotti in tenuta anti-sommossa dalla faccia visibilmente inc..ta. Mi fanno segnale di fermarmi, apro il finestrino e sono circondata.. dico loro sorridendo: “Non fate così chè mi spaventate..”.

Il poliziotto più vicino mi sorride e mi chiede dove sto andando. Io gli dico, candidamente, che sto cercando degli amici che dovrebbero essere da quelle parti, un altro poliziotto accanto a lui mi dice che ci sono soltanto loro e che se cerco un presidio posso fermarmi li a presidiare con loro. Poi mi dicono, guardando il simbolo sulla mia felpa, che se cerco i miei colleghi, si trovano tutti all’ingresso del paese. Torno indietro, cerco i “miei colleghi” ma di loro nessuna traccia, i loro cellulari tacciono…io non lo so ancora ma la “tragedia” si è appena compiuta.
L’aria è freddissima, giro per il paese ma intorno soltanto poliziotti, degli altri No Muos nessuna traccia. Li incontro circa due ore dopo. Sono arrabbiati e mi raccontano: 
Sono passati, i camion tanto temuti e ostacolati con tutte le nostre forze in questi mesi, sono passati! Provenienti da Belpasso (Ct) hanno percorso la Catania-Gela ed imboccata la provinciale per Vittoria, sono passati davanti al presidio di Terrana e sono arrivati alla base esattamente da dove temevamo che sarebbero passati.
Avuto l’allarme, all’una del mattino, il tempo per organizzarsi è stato poco ma, lo stesso, un centinaio di persone hanno provato ad ostacolare il passaggio dei camion. L’intervento delle forze dell’ordine è stato tempestivo e perentorio, sono volate manganellate da parte dei militari, insulti da parte dei civili, qualcuno si è incatenato e si è disteso in terra ma è stato prontamente “rimosso”  dalle forze dell’ordine.
I camion sono passati e, da stanotte, la grande gru dorme serena all’interno della base, da domani le tre parabole americane potranno essere innalzate e prendere il loro posto sulla vita della popolazione della nostra Isola!
Buona giornata, Presidente Crocetta e grazie per averci dimostrato il significato della parola di un uomo d’onore!


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