Manganellate agli studenti di Palermo che contestano la ‘Ministra’ Giannini

DAVANTI A UNA CRESCENTE PROTESTA SOCIALE, IL GOVERNO RENZI MOSTRA IL SUO VOLTO MILITARE E POLIZIESCO RISPOLVERANDO I CELERINI DI SCELBA E I METODI DEL MINCULPOP. A ROMPERE IL SILENZIO ‘IMBARAZZANTE’ DELLE FORZE POLITICHE TRADIZIONALI – PD IN TESTA – E’ IL MOVIMENTO 5 STELLE CHE SI SCHIERA CON I RAGAZZI IN RIVOLTA

Si preannuncia un ‘autunno caldo’ nel mondo della scuola italiana. Siamo ad ottobre, a meno di un mese dall’inizio delle lezioni dopo le vacanze estive, ma già nei Licei monta la protesta contro l’operato – e soprattutto contro le continue e spesso stucchevoli passerelle – del Governo di Matteo Renzi. L’insofferenza degli studenti verso l’attuale Governo del nostro Paese è esplosa ieri a Palermo durante la contestatissima visita della ‘ministra’ della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini.

Gli studenti palermitani non hanno gradito la visita della ‘ministra’. E non hanno gradito, soprattutto, le modalità con le quali è stata organizzata la visita della titolare della Pubblica Istruzione in città. Più che l’arrivo di un Ministro che avrebbe dovuto dialogare con i ragazzi, si è trattato di una questione ‘militare’.

La ‘ministra’ Giannini si è presentata circondata da uno schieramento di uomini delle forze dell’ordine con i manganelli. Gli studenti che erano fuori dal Liceo ‘Regina Margherita’ con i cartelli sono stati subito tenuti alla larga. Insomma, come in Parlamento il Governo Renzi non discute con i parlamentari ricorrendo ai Decreti e ai voti di fiducia, la ‘ministra’ è arrivata a Palermo con la serena e solare convinzione non di discutere con chi non la pensa come le, ma di imporre a tutti il proprio programma.

Cosa, questa, che non è piaciuta agli studenti, che hanno contestato la ‘ministra’. 

I ragazzi hanno tentato di entrare nei locali della scuola dove la ‘ministra’ del Governo Renzi dava vita alla sua ‘passerella’. Ma sono stati respinti a colpi di manganello dagli uomini delle forze dell’ordine.

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Pubblicazione di Studenti Medi Palermo.

Come si può notare, con Renzi a Palazzo Chigi sono tornati in auge i ‘celerini’ dell’allora Ministro Mario Scelba.

Mentre gli studenti protestavano, la ‘ministra’ tirava fuori la storia che per la scuola italiana sarebbero pronti – addirittura! – 3 miliardi di euro. E, magari, 148 mila “potenziali assunzioni”.

Solo che tutte queste promesse – perfettamente in linea con i ‘sogni berlusconiani’ illustrati in questi giorni dal capo del Governo, Renzi – la ‘ministra’ non ha avuto il coraggio di raccontarli di persona agli studenti che protestavano con i cartelli. Li ha raccontati, a quanto pare, alla preside del Liceo, Maria Pia Blandano, anche lei contestata dagli studenti, e ai suoi collaboratori.

Le contestazioni degli studenti sono riprese davanti al teatro ‘Al Massimo’, dove la ‘ministra’ Giannini ha tenuto la seconda parte della sua ‘recita’, sempre protetta dalle forze dell’ordine. Gli studenti, da parte loro, l’hanno accolta con slogan e cartelloni: “Io non ci sto”, “Non ci rappresenta nessuno”.

Il giorno dopo ci si interroga sui metodi da ‘Minculpop’ utilizzati dalla ‘ministra’ Stefania Giannini. Il Minculpop era il Ministero della cultura popolare messo su da Mussolini per propagandare la propria opera. Metodo che sembra tornato di moda – insieme con i già citati celerini – con il Governo Renzi.

Resta da capire dove porterà l’atteggiamento di questo Governo nazionale, che sembra avere contro non soltanto il mondo del lavoro, ma anche il mondo della scuola, che non crediamo darà tregua a Renzi e ai suoi Ministri da qui a dicembre.

A rompere il silenzio delle forze politiche è il Movimento 5 Stelle, che si schiera senza se e senza ma con gli studenti.

“Gli studenti vanno ascoltati, non manganellati – si legge in un comunicato diffuso dai grillini -: se si provasse a farlo, forse episodi come quelli visti oggi a Palermo (ieri per chi legge, ndr) accadrebbero molto più raramente”.

“Dai video che circolano in rete – dicono i parlamentari palermitani alla Camera dei deputati del Movimento 5 Stelle – non sembra che le forze dell’ordine avessero di fronte feroci contestatori. Eppure sono chiarissime alcune manganellate che potevano benissimo essere risparmiate. Gli studenti sono il futuro del Paese, bisogna investire su di loro e per farlo il dialogo è una tappa essenziale”.

“Il ministro Giannini – afferma la deputata alla Camera Chiara Di Benedetto – si preoccupi anche delle condizioni degli istituti scolastici e non solo di quelli in cui si reca, che prima del suo arrivano vengono tirati a lucido con esteriori, quanto inutili, lavori di maquillage. Si adoperi, il ministro, per sollecitare i suoi colleghi ad accelerare sul versante 8 per mille, facendo pubblicare il modulo che i Comuni attendono per presentare le pratiche che per la prima volta consentiranno alle scuole di usufruire di una fetta delle tasse degli italiani per lavori di edilizia, grazie ad un emendamento nostro alla legge di stabilità”.

 

 


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