Sigilli questa mattina a una nota macelleria in via Salgari. Secondo le indagini a gestirla era il capomafia della zona, che avrebbe reinvestito il denaro ricavato dalle attività estorsive nel campo della droga. Il formale intestatario era il figlio, anch'egli condannato per traffico di stupefacenti.
Mafia, sequestro per 200mila euro al boss della Marinella Sigilli per una macelleria, accuse di spaccio ed estorsione
Altro sequestro di mafia da parte della Polizia di Stato, per un valore complessivo di 200mila euro. Questa mattina i sigilli sono stati affissi alla nota macelleria Toni Ciaramitaro, che si trova nel quartiere Marinella. A gestirla era il pregiudicato palermitano Gaetano Ciaminaro, classe 1969, ritenuto il capomafia della zona. L’uomo, che vanta numerosi precedenti penali, era stato arrestato il 23 giugno 2014 nell’ambito dell’operazione Apocalisse, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso e detenzione e traffico di sostanze stupefacenti. Secondo le indagini della Squadra Mobile Ciaramitaro organizzava e gestiva per conto della famiglia mafiosa le attività estorsive curando, in particolare, anche il reinvestimento del denaro frutto delle illecite attività. E’ stato tra l’altro documentato come l’uomo partecipasse ad incontri e summit di mafia in quanto gestore del traffico di stupefacenti nel quartiere di sua competenza.
Il formale intestatario dell’attività commerciale è il figlio Antonino che, sempre nel processo scaturito dall’operazione Apocalisse, è stato condannato dal Gip a sei anni di reclusione per traffico di stupefacenti, aggravato dall’aver agevolato l’organizzazione mafiosa. Gli accertamenti patrimoniali hanno dimostrato che padre e figlio non disponevano di entrate lecite e sufficienti per l’acquisto dei beni sequestrati dal Tribunale di Palermo. Il provvedimento è della Sezione Misure di Prevenzione.