I carabinieri di Corleone hanno eseguito il decreto emesso dal tribunale di Palermo nei confronti della famiglia Grizzaffi. Il provvedimento ha riguardato un appartamento, una BMW, una decina di depositi di risparmio e una manciata di polizze vita
Mafia, sequestro da 500mila euro al nipote di Riina L’uomo dichiarava di essere un bracciante agricolo
Un sequestro di beni mobili e immobili di circa 500mila euro al nipote di Totò Riina: questa mattina i carabinieri del Ros, coadiuvati dai colleghi di Corleone, hanno eseguito il decreto emesso dal tribunale di Palermo – la sezione Misure di Prevenzione – su proposta della Procura della Repubblica di Palermo nei confronti di Mario Salvatore Grizzaffi e del suo nucleo familiare. Mario, fratello del più noto Giovanni sul quale lo stesso capo dei capi ha sempre puntato per portare avanti l’eredità mafiosa (scarcerato un anno e mezzo fa dopo una reclusione lunga 24 anni), aveva acquisito nel corso del tempo un proprio spessore criminale.
L’uomo risulta pregiudicato, dato che nel 2007 era stato condannato per estorsione a danno di un imprenditore di Corleone. E proprio da quell’episodio è partito il successivo accertamento patrimoniale. L’attività odierna è la prosecuzione di una serie di azioni portate avanti dai carabinieri di Corleone, nell’arco temporale che va dal 2009 al 2016 e che ha riguardato proprio il mandamento mafioso di Corleone. Dopo le indagini Patria, All Stars e Grande Passo e i sequestri beni a carico dello stesso Riina e del fratello Gaetano, attualmente detenuto per mafia, nonché dei fratelli Rosario e Calogero Lo Bue – che hanno sostanzialmente decapitato i vertici di Cosa nostra – sono stati avviati una serie di accertamenti patrimoniali sui rimanenti esponenti del mandamento che, così come è stato accertato, ne facevano sicuramente parte. Tra questi ci sarebbe appunto appunto Mario Salvatore Grizzaffi, nipote di Riina da parte della sorella Caterina, che è la madre di Grizzaffi.
L’uomo formalmente è un bracciante agricolo, con i due figli maschi che – stando sempre alla dichiarazione dei redditi – lavorano con lui mentre la figlia studia all’università. Un quadro che però stona col tenore di vita condotto dalla famiglia, che tra beni mobili e immobili conduceva una vita agiata. Il sequestro ha riguardato nello specifico un appartamento a Corleone, con un box interno, una BMW intestata a un figlio, una decina di depositi di risparmio divisi tra la moglie e i figli, una manciata di polizze vita.