Sono cinque le persone raggiunte da misura cautelare. Il boss di Adrano Giuseppe Scarvaglieri - attualmente al 41 bis - avrebbe beneficiato della disponibilità dell'imprenditore e del figlio per occultare i propri business. Sequestri in Lombardia e Veneto
Mafia, i Laudani e gli affari mascherati nel Nord Italia Tra gli arrestati anche Antonio Siverino u Miliardario
Una Ferrari F458, due Porsche, un’Audi Q8 e un milione in contanti. La ricchezza illecita del clan Scalisi di Adrano, legato alla famiglia Laudani, passava anche dai simboli. L’inchiesta della Dda di Catania e condotta dal Gico della guardia di finanza ha portato all’arresto di cinque persone e al sequestro di un patrimonio di oltre 50 milioni, tra società e beni immobili sparsi per l’Italia. Il provvedimento, oltre alla Sicilia, interessa infatti anche la Lombardia e il Veneto. Tra i business colpiti, quelli nel settore della logistica e della vendita di carburante. Sono invece 15 i fabbricati e 33 gli appezzamenti – tutti situati tra le province di Catania e Messina – su cui le Fiamme Gialle hanno posto i sigilli. Le custodie cautelari sono state emesse nei confronti del boss Giuseppe Scarvaglieri, attualmente detenuto al 41 bis, Antonino e Salvatore Calcagno, entrambi accusati di far parte dell’associazione mafiosa; e Antonino e Francesco Siverino, nei confronti dei quali l’accusa è di concorso esterno, avendo agevolato gli interessi finanziari del clan.
Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori sono finiti numerosi episodi di trasferimento fraudolento di valori, con l’utilizzo di prestanomi. Il tutto con l’intento di mascherare la reale riconducibilità del patrimonio ai Laudani. Nel complesso sono 26 le persone indagate dalla Direzione distrettuale antimafia, mentre 17 le società raggiunte dal decreto di sequestro. Antonio Siverino, detto u Miliardario, avrebbe coperto gli affari del boss beneficiando al contempo del clan per r, arrivando a diversificare le attività investendo nella commercializzazione di prodotti petroliferi al Nord.