Il segretario dem era intervenuto con una difesa ironica del candidato sindaco pentastellato. «Forse - ha scritto Forello in una nota - ha dimenticato per opportunismo cosa diceva di Orlando fino a poco tempo fa»
M5s, Forello replica a Miceli su Genova «Non accettiamo lezioni di coerenza»
«Il Movimento 5 Stelle non accetta lezioni di coerenza da nessuno, tantomeno dal Pd palermitano, che negli ultimi quattro anni e mezzo è stato all’opposizione dell’amministrazione Orlando e più volte ha chiesto le dimissioni del sindaco e della sua giunta. Pur di restare attaccati alle poltrone sono pronti a tutto, persino a rinnegare se stessi». Con queste parole il candidato sindaco del M5S a Palermo, Ugo Forello ha replicato alle dichiarazioni del segretario del Pd Carmelo Miceli, che oggi era intervenuto sulle possibile ripercussioni nel capoluogo siciliano del caso Genova.
«Forse il segretario dem – ha scritto Forello in una nota – ha dimenticato per opportunismo cosa diceva di Orlando fino a poco tempo fa. Visto che è così, gli rinfreschiamo la memoria: ‘Siamo di fronte al delirio amministrativo, secondo me Orlando deve dimettersi, c’e’ una città allo sbando. Leoluca ha perso di smalto amministrativo’ (8 novembre 2014). ‘Il Pd non ha sostenuto e non sosterra’ mai un sindaco che, in piena armonia con il centrodestra, sta distruggendo Palermo‘ (24 novembre 2014). Dulcis in fundo: ‘Il sindaco, come il principe de Curtis in ‘Toto’ Truffa’, millanta un Patto per Palermo‘ (8 gennaio 2016)».
«La loro (in)coerenza – sottolinea Forello – è aver creato una coalizione che sostiene Leoluca Orlando formata: da quel Pd, che cinque anni fa sosteneva Fabrizio Ferrandelli – oggi candidato di Cuffaro e del centrodestra – da Sinistra Comune, una lista di partitini della sinistra che all’interno annovera pure gli ex Vendoliani che nel 2012 appoggiavano Ferrandelli, e dal partito di Alfano e di Casini. In pratica un fronte trasversale che siè’ ricompattato per paura che siano i cittadini con il Movimento 5 Stelle a governare Palermo. E’ del tutto evidente che Orlando è il candidato dei partiti – conclude – mascherati dietro l’egida del progetto civico. Il re è nudo e i cittadini l’hanno capito“