M5S: “Fatti così i tirocini formativi penalizzano i giovani siciliani”

GLI ESPONENTI AL PARLAMENTO SICILIANO DEL MOVIMENTO 5 STELLE NON CI STANNO E ANNUNCIANO IL RICORSO AL TAR. IN UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DIRETTA AL PRESIDENTE CORCETTA E ALL’ASSESSORE SCILABRA E CHIEDONO L’ANNUALLMENTO DELLA PROCEDURA

Promosso dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars il ricorso collettivo al Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia (Tar) contro il ‘Piano Giovani’ varato dalla Regione siciliana. I grillini contestano l’operato dell’assessorato regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, e della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo.

Evidenti le discriminazioni, secondo i deputati Pentastellati, che il metodo di accesso dei giovani alle azioni previste da Piano ha prodotto e produrrà. Il riferimento è alla modalità di accesso per la partecipazione al ‘tirocinio formativo in azienda’ per il quale gli esponenti del Movimento dei Beppe Grillo al Parlamento siciliano hanno depositato una interrogazione diretta al presidente della Regione, Rosario Crocetta e all’assessore Scilabra.

I Pentastellati bocciano senza mezzi termini le modalità di selezione, come dicevamo, ed in un comunicato affermano: “Idea buona, ma realizzazione veramente pessima, che privilegia solo i più veloci e i fortunati e rischia di lasciare al palo la gente veramente valida. Tantissimi giovani ci hanno contattati perché fortemente perplessi sul sistema informatico. Chi vuole ricorrere ci contatti, avvieremo un’azione di massa e pagheremo noi le spese”.

Ed ancora rilanciano: “Sul Piano Giovani meritocrazia assente e zero trasparenza, Azzeriamo tutto. L’assessore Scilabra venga in Commissione”.

“Tantissimi giovani ci hanno contattati – dichiarano le deputate Cinquestelle Gianina Ciancio e Valentina Zafarana, componenti della commissione Cultura e Lavoro dell’Ars – per segnalarci tutta la loro frustrazione ed impotenza di fronte a malfunzionamenti e blocchi continui del sito. Ore passate invano davanti al Pc, in attesa di una tardiva mail o senza avere la possibilità di caricare correttamente il curriculum – aggiungono – con una notevole perdita di tempo che ha finito per penalizzarli”.

“Le finalità del piano sono condivisibili, ma la strada per arrivarci è a dir poco aberrante – sostengono le parlamentari grilline Ciancio e Zafarana – si privilegiano solo i fortunati e i più veloci, mentre si sorvola completamente su quella che dovrebbe essere la pietra miliare di ogni selezione: la meritocrazia”.

“Crocetta e la Scilabra  proseguono le esponenti Pentastellate – sappino che fioccheranno i ricorsi. Anzi, se è il caso, saremo noi a dare una mano ai giovani che si sentono defraudati da questo sistema di selezione – rilanciano – promuovendo un ricorso collettivo al Tar di cui ci addosseremo le spese. Chi vuole ci contatti tramite il seguente indirizzo di posta elettronica: ricorsopianogiovani@sicilia5stelle.it”.

“Si azzeri tutto e si ricominci daccapo – puntualizzano senza mezzi termini Ciancio e Zafarana – concordando velocemente in Parlamento con l’assessore le modalità di accesso che garantiscano la trasparenza e creino i presupposti per la creazione di posti stabili di lavoro, che, al momento, per la verità, sembrano un miraggio”.

“Se dai tirocini vengono esclusi i più meritevoli – sottolineano Ciancio e Zafarana – non vediamo perché le aziende, alla fine della fiera, debbano essere motivate ad assumere in pianta stabile. Sarebbe stato più giusto, ad esempio, separare il momento dell’iscrizione da quello del contatto con l’azienda – precisano – permettendo la più ampia partecipazione possibile e, quindi, anche maggiore scelta per le aziende”.

“La strada intrapresa – afferma Sergio Tancredi, primo firmatario dell’interrogazione – è indubbiamente degna di merito, ma bisogna permettere a tutti i di percorrerla, eliminando quei problemi che ‘odorano’ di traccheggio”.

Sui metodi di selezione, i deputati Cinquestelle di palazzo dei Normanni hanno presentato pure un’interrogazione, come ricordavamo, indirizzata a Crocetta e all’assessore Scilabra, per capire se intendono adoperarsi per permettere a tutti indistintamente di poter accedere al bando.

Nota a margine

Non si arrestano, quindi, le polemiche sulla gestione delle risorse del Piano giovani in Sicilia. Da più parti nel mondo della politica montano le accuse contro il Governo regionale che sembra implodere pericolosamente. Sotto accusa in particolar modo l’assessore regionale al ramo, Nelli Scilabra e la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento Formazione professionale. La Sicilia è sotto osservazione da parte dei ministeri del Lavoro e dell’Economia, come abbiamo riferito in altra parte del giornale per le risorse non spese e per quelle spese male. La Sicilia rischia di dover restituire a Roma una parte dei 452 milioni di euro destinata al Piano Giovani nell’ambito del Piano azione e coesione (Pac).


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