L’Università di Catania saluta il nuovo Magnifico: Antonino Recca

La telenovela del Rettore sembra essersi conclusa con l’elezione di Recca al secondo turno.

Già dal primo pomeriggio si respirava l’aria di una imminente elezione. Dopo che in mattinata ai seggi si era registrata un’affluenza molto bassa, che aveva fatto venire la paura di un non raggiungimento del quorum necessario, la percentuale è salita dopo pranzo, sfiorando il record dello scorso 21 settembre.  Quasi il 93% dei docenti e dei rappresentanti degli studenti sono tornati alle urne, mentre più basso è stato l’apporto del personale T.A. la cui percentuale è scesa di circa il 10% rispetto al primo turno (71,85%).

In lizza i cinque candidati (Barbagallo, Crimi, Pioletti, Pucci e Recca) che, dopo i corsi e ricorsi degli ultimi giorni, si trovavano con il nome stampato sulle schede. Ma dopo le formali rinunce di Barbagallo, Crimi e Pioletti (quest’ultimo in favore di Recca), gli unici candidati a contendersi la poltrona in Piazza Università sono stati  Pucci, ammesso “con riserva” dal TAR, e Recca che già aveva ottenuto un cospicuo successo la scorsa tornata elettorale.

 

Lo spoglio delle schede è iniziato qualche minuto prima delle 19 e, sebbene nei primi minuti si è insinuato il dubbio di un’altra “fumata nera” a causa dei tanti voti “dispersi” su candidati già ritirati, non si è dovuto attendere molto perché il vero trend fosse chiaro a tutte le centinaia di persone presenti nell’Aula Magna del rettorato. Dopo appena un quarto d’ora di scrutinio Recca aveva un vantaggio sul diretto concorrente di 150 voti, superando abbondantemente quota 200 preferenze.

Fra tante schede bianche e nulle (alla fine se ne conteranno 84 in totale) e parecchi voti di “irremovibili” (152 preferenze sono andate ai candidati “rinunciatari”), Recca la spunta dopo appena un’ora di spoglio. Alle 20,07 raggiunge il quorum richiesto di 875 preferenze, quando ancora mancano 159 schede da scrutinare e l’intero spoglio del personale T.A. mentre Pucci si ferma a quota 319. L’Università di Catania aveva il suo nuovo Magnifico e lo accoglieva con una standing ovation dopo aver contato ad alta voce gli ultimi 10 voti necessari.

Come capita sempre in queste occasioni, tanti “cambi di carro” e alla fine tutti entusiasti del nuovo eletto, come se fosse stato fino a quel momento il “sogno proibito” di molti.

Alla fine dello scrutinio Recca chiuderà con 1010 preferenze, contro le 356 di Pucci.

 

Se fino alle 19,30 circa, malgrado il distacco che solo un Coppi nelle migliori condizioni avrebbe potuto sperare di colmare, alcuni professori presenti incrociavano le dita aspettando pazientemente la fine dei giochi prima di lasciarsi in qualche dichiarazione, al raggiungimento del risultato tutti sventolavano il finale scontato dall’inizio, affrettandosi ad accogliere il neo-Rettore al suo trionfale arrivo.

 

Ed ora le speranze…

Giovanni Russo, docente di Medicina, dice di aspettarsi «in base a quanto dichiarato dal candidato, una gestione più collegiale dell’Ateneo» , rifiutando l’ipotesi di una componente di confusione nel voto, giustificata dalle tante preferenze attribuite ai candidati già rinunciatari anche dopo le alterne vicende che hanno interessato i giorni subito antecedenti all’elezione. «Non credo – afferma Russo – che il personale all’interno dell’Università si faccia trarre in confusione da certe cose. Si tratta sicuramente di persone scontente che hanno preferito votare il loro candidato anziché scheda bianca» e, concludendo sulle vicende degli scorsi giorni, ribadisce che «queste sono cose che non fanno bene all’Ateneo»

 

Non si fa attendere l’arrivo di Pioletti, che dopo il buon risultato personale ottenuto alla prima tornata, è stato festeggiato a fianco del vincitore. Recca stesso non ha risparmiato in più occasioni di sottolineare l’importanza del collega di Lingue per l’ottimo risultato ottenuto.

E mentre Pioletti richiama l’attenzione sulla «grande voglia di cambiamento che ha giustificato un così ampio consenso alla corrente “riformista” », Recca si dice «pronto fin da subito a lavorare per ripristinare la serenità all’interno dell’Ateneo».

A conclusione delle pratiche di spoglio, tutti si sono trasferiti al piano inferiore del rettorato, dove spumante e dessert hanno salutato il nuovo rettore dell’Università di Catania fino a tarda ora.


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