Dopo il progetto dei giovani architetti che vi abbiamo presentato ieri, torniamo a occuparci del lungomare di Catania e in particolare della "Viabilità di scorrimento Europa-Rotolo": il progetto approvato da Scapagnini nel 2005 che prevede la costruzione di un mega centro commerciale sul mare è stato bloccato dal Tar. Ora la palla passa di nuovo al commissario ad acta. Con l'unico obbligo, stabilito dal tribunale amministrativo dando ragione al Comune, di «tenere conto delle modifiche progettuali concordate nel 2011»
Lungomare, stop al centro commerciale Il Tar: «Il commissario decida entro maggio»
Continua la vicenda della viabilità di scorrimento Europa – Rotolo: dal Tribunale amministrativo di Catania arriva lo stop al progetto, e si rimanda tutto a una nuova decisione del commissario ad acta Santi Alligo, segretario comunale di Messina. Una vittoria a metà per l’amministrazione comunale di Catania, che aveva presentato ricorso sulla realizzazione dell’opera, approvata dal commissario nominato dal Tar il 19 gennaio 2012. E il Tribunale amministrativo, con la sentenza depositata ieri, accoglie solo in parte le motivazioni del Comune.
La sentenza, firmata dai magistrati Salvatore Schillaci, presidente, e Francesco Bruno e Giuseppa Leggio, consiglieri, riunitisi in camera di consiglio l’8 marzo, assegna infatti «al Commissario ad acta già nominato lulteriore lasso di tempo pari a centoventi giorni decorrenti dalla scadenza del termine originariamente concesso per provvedere ulteriormente nei modi indicati in motivazione». Lavori bloccati dunque, ma solo fino al 14 maggio, ovvero centoventi giorni in più rispetto al primo termine massimo entro il quale il commissario avrebbe dovuto decidere. Si ricomincia quindi: tra circa un mese il commissario darà il benestare al proseguimento dell’opera oppure si prenderà la responsabilità di annullarla?
La viabilità di scorrimento Europa – Rotolo, voluta nel 2005 dall’ex sindaco Umberto Scapagnini tramite l’ufficio speciale per l’emergenza traffico diretto dall’ingegner Tuccio D’Urso, è un tratto del nuovo asse viario del lungomare, il viale Alcide De Gasperi che, data la maggiore distanza dal mare, dovrebbe prevenire il “rischio tsunami“. L’opera sarebbe da realizzare in project financing, e la contropartita per le aziende appaltatrici è la costruzione di un centro commerciale da realizzare sotto il livello stradale dell’attuale viale Ruggero di Lauria, nel tratto che va da via San Giovanni Li Cuti fino a piazza del Tricolore.
L’opera – che in sostanza ingloberebbe il borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti – era già passata al vaglio del Tar per volontà dell’associazione d’imprese che dovrebbe eseguire l’opera, ovvero l’Ati composta da Immobiliare Alcalà Srl, Gate Srl e Kenyesia Srl, che nell’estate dell’anno scorso presentò ricorso contro il comune di Catania per il mancato via libera al progetto. Palazzo degli Elefanti rispose con un controricorso a febbraio di quest’anno al quale si riferisce la sentenza del 12 aprile. Interpellato la prima volta il Tar aveva dato 90 giorni di tempo al Comune di Catania per prendere una decisione. Scaduti i 90 giorni, il 21 novembre si insedia il dottor Santi Alligo quale commissario ad acta, che ha avuto gli ulteriori 90 giorni di tempo, quindi fino al 16 gennaio, per prendere una decisione al posto dell’amministrazione comunale. Alla decisione di Alligo, che ha dato parere favorevole alla realizzazione dell’opera, è quindi seguito il ricorso del comune di Catania. Il Tar l’11 febbraio ha sospeso l’opera in attesa della sentenza definitiva, che è giunta ieri.
Nelle motivazioni il Tar dà in parte ragione al Comune annullando il provvedimento ddi gennaio, ma non considera valida l’annotazione su un eccessivo uso del proprio potere da parte del commissario, che non avrebbe tenuto conto dell’avvio di una procedura di annullamento in autotutela notificata alle imprese giorno 11 novembre 2011, ben oltre quindi il termine di novanta giorni stabilito dal Tar. Una data comunque anteriore a quella dell’insediamento del commissario. Nella sentenza si legge infatti «in tale lasso di tempo lamministrazione ancora dominus del procedimento avrebbe avuto la possibilità di avviare e portare a compimento il procedimento di annullamento in autotutela». Fatta salva quindi la figura del commissario, il Tar ha accolto con la sentenza di ieri solo uno degli aspetti sollevati dall’amministrazione Stancanelli, ovvero l’aver «omesso di considerare il progetto di opera pubblica diverso e più aggiornato rispetto a quello risalente allanno 2007 contemplato nella impugnata determinazione». Il progetto dal quale partire per un eventuale parere positivo da parte di Alligo sarebbe quindi quello con modifiche suggerite dagli uffici tecnici del Comune. «Modifiche progettuali finalizzate ad eliminare alcune incongruenze, riscontrate dallAti il 24 gennaio 2011» si legge nella sentenza, che non esclude «lulteriore acquisizione di eventuali pareri di conformità urbanistica» nel caso l’opera venisse nuovamente approvata dal commissario.
Sulla vicenda non ha tardato il commento dell’associazione Cittàinsieme, che insieme ad altre 26 associazioni cittadine, ha manifestato fin dal luglio del 2009 la propria contrarietà all’opera, considerata «un pericolo per la sicurezza». Sul sito dell’associazione di società civile oggi si legge: «La sentenza del Tar significa: 1 a 0 e palla al centro. Per il momento niente centro commerciale sul Lungomare, ma la partita è ancora tutta da giocare».