Il Movimento 5 stelle chiude la campagna elettorale a Palermo. Respinte le accuse sugli impresentabili: «A chi è mascariato diciamo che non sono riusciti a buttare fango su di noi», dice Luigi Di Maio. Grillo: «Astensionismo alibi. Giornalisti? Strisciano». Guarda le foto
L’ultimo appello di Grillo per Cancelleri «I mascariati non riescono a infangarci»
«Sono sicuro che lunedì dalle urne risulteremo la prima forza politica della Sicilia. Voi potete essere un virus contagioso. Se da qui parte un cambiamento dilagherà ovunque». Non ha dubbi il leader del M5s Luigi Di Maio che stasera, durante il comizio di chiusura a piazza Verdi a Palermo per sostenere il candidato del Movimento Giancarlo Cancelleri, insieme ad Alessandro Di Battista, Beppe Grillo e Davide Casaleggio, arringa la folla che si è raccolta mentre sullo sfondo campeggia lo slogan che ha segnato le tappe del tour M5s in Sicilia #ScegliamoilFuturo. Per l’occasione, infatti, è stato allestito un maxi schermo alle spalle del palco, al fianco del teatro Massimo, in una porzione ridotta della piazza. Dopo la scarsa partecipazione alle precedenti iniziative nel capoluogo palermitano, la sensazione è che la scelta sia stata dettata dal timore di non riuscire a bissare il bagno di folla della scorsa settimana a Catania.
A decine le bandiere con il simbolo del Movimento, i cartelli e le magliette gialle con l’immagine di Giancarlo Cancelleri che alza la mano in segno di vittoria che colorano la notte mentre la folla si scalda. «Andremo al governo della nazione» prosegue Di Maio che per infiammare gli animi dei suoi sostenitori li esorta ad andare a votare nel dialetto siciliano: «Voglio dirvi grazie per avermi accolto in questa terra. Adesso capisco tutto, il vostro dialetto». E a chi sta schiffarato domenica dice «di andare a votare e forse gli passerà», a chi è lagnuso dico di «prendere posizione domenica. Voi dite che noi 5 stelle siamo una camurria perché insistiamo sempre che si vada a votare. Ricordate che il diritto di voto lo hanno conquistato i nostri nonni con il sangue».
E poi, una bordata agli avversari e alla polemica sui cosiddetti impresentabili: «A chi è mascariato diciamo che non sono riusciti a buttare fango su di noi: su Giancarlo Cancelleri non hanno trovato niente perché è onesto». Lo statuto speciale è come i «super poteri», ma – prosegue – «se li lasciamo a loro continueranno a fare i loro porci comodi». «Date uno schiaffo morale, non permettete a nessuno di usare il voto di domenica in chiave nazionale o europea. Si vota sui servizi e per i diritti siciliani, difendetelo con le unghie e i denti il diritto al voto». Anche Grillo incita i siciliani ad andare a votare: «Potete anche non andare a votare, ma così ti crei un alibi. Dire tanto siete tutti uguali… Ma non è vero. Loro hanno bisogno di una giustificazione ma io non sono uguale a loro».
E scherzando con il pubblico: «Devo comprare una scatola di Maalox, comunque vada». E ai siciliani presenti ha detto: «Aprite gli occhi e non li vedrete più», riferendosi agli avversari politici. Poi un abbraccio sul palco con Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio: «Loro sono il mio orgoglio – ha spiegato – vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro perché sono migliori di me». E ancora rivolgendosi a un bambino: «Sei preoccupato per il futuro? Non ti preoccupare, il futuro tanto non ce l’hai» ha scherzato. Prima di andar via, un saluto ai numerosi cronisti: «I giornalisti non sbagliano, non inciampano mai. Perché? Perché strisciano. Questa è una vecchia battuta che rivolgevo a Vespa, ora l’ho allargata a tutto il genere». E senza fermarsi davanti alle telecamere ha aggiunto: «Sento delle voci ma non vi vedo».