In un momento delicatissimo per il futuro del Movimento 5 stelle, il ministro sceglie la Sicilia per un tour de force. E torna subito sul voto della piattaforma Rousseau: «La base ci ha detto che non possiamo asservire il M5s alle logiche del governo»
Luigi Di Maio inizia la tre giorni nell’isola e chiede scusa «Come Venezia, avremmo dovuto aiutare pure la Sicilia»
«Qualcuno mi ha criticato: sei ministro degli Esteri e vai in Sicilia? Sì, sono qui perché negli stessi giorni in cui si aiutava Venezia bisognava aiutare la Sicilia colpita dal maltempo. Sono venuto a chiedere scusa a nome dello Stato a molti sindaci: in questo territorio ci sono stati anche morti per maltempo». Luigi Di Maio, il capo politico del Movimento 5 stelle, ha iniziato da Castelvetrano la sua tre giorni nell’isola in un momento delicatissimo per i pentastellati.
Ieri sera infatti per la prima volta sulla piattaforma Rousseau gli attivisti hanno votato contro la linea dettata dai vertici del partito, Di Maio in primis. Il quesito riguardava la possibilità di fermarsi un turno. Non presentare la lista del Movimento alle prossime Regionali di gennaio in Calabria ed Emilia Romagna. Hanno vinto i no: la base vuole che i Cinque stelle ci siano. A differenza di quanto auspicava il ministro degli Esteri, temendo ripercussioni per la stabilità del governo nazionale. Se infatti, soprattutto in Emilia, dovesse prevalere il centrodestra a causa della spaccatura del fronte governativo Pd-M5s, l’esecutivo a Roma rischierebbe di non avere futuro.
E a Castelvetrano, Di Maio è subito tornato sull’argomento: «Col voto di ieri il M5s ci ha detto a Roma c’è il governo, ma sul territorio c’è il movimento: e non possiamo asservire il M5s alle logiche del governo». Poi, rispondendo ai tanti che sostengono che una decisione del genere non sarebbe dovuta passare dalla piattaforma Rousseau, dice: «Quando la piattaforma va nella direzione della mia opinione è pilotata; quando vota contro ciò che avevo espresso allora è una sfiducia; quando invece si vota e non succede niente sono troppo pochi gli elettori. Insomma, in un modo o in un altro questa piattaforma non va mai bene. Eppure grazie alla piattaforma siamo in Parlamento, siamo nell’Europarlamento siamo nei consigli regionali perche’ gli iscritti ci hanno votato».
A Castelvetrano Di Maio ha fatto visita all’azienda Molino del ponte, a ridosso di un pezzo di strada franata per i danni causati dal maltempo dello scorso ottobre. Quindi si è fermato nella frazione marinara di Selinunte a parlare con alcuni pescatori che gli hanno esposto i problemi dovuti ai danni in una parte della banchina del porticciolo di Marinella, provocati sempre dal maltempo dei giorni scorsi. Il suo tour continua stasera a Sciacca, Porto Empedocle e Agrigento. Domattina si riprende alle 13 da Ispica, martoriata dal maltempo di fine ottobre. Di Maio andrà nelle aree alluvionate anche di Rosolini e Noto nel pomeriggio, passando prima per Ragusa.
«Il dissesto idrogeologico e il maltempo hanno colpito la Sicilia dal 25 ottobre – ha detto oggi il ministro – e agli inizi di novembre era stato chiesto lo stato di emergenza. Questo stato di emergenza è stato approvato ieri in Cdm, in ritardo; finalmente abbiamo messo i primi 10 milioni di euro ma ce ne saranno altri da mettere e quindi finalmente i Comuni potranno accedere ai questi fondi per mettere a posto i danni causati dal maltempo».
Domani sera alle 20 sarà ad Augusta per un incontro pubblico coi cittadini insieme agli attivisti e ai portavoce del Movimento 5 Stelle. Domenica mattina invece si riparte da Licata (alle 8.30), poi Grammichele (10.30), Acireale (alle 14), Leonforte (17), per chiudere con un incontro pubblico a Valguarnera Caropepe alle 20.30.