L'organizzazione sindacale annuncia una manifestazione il 4 giugno
L’Ugl sulla manovra dell’Ars: “La montagna ha partorito un topolino”
L’ORGANIZZAZIONE SINDACALE ANNUNCIA UNA MANIFESTAZIONE IL 4 GIUGNO
L’Ugl siciliana ‘boccia’ la manovra approvata ieri dall’Ars e il Governo di Rosario Crocetta che l’ha proposta.
La manovrina del Presidente Crocetta – dice Giuseppe Monaco, segretario generale dell’Ugl siciliana – assicura stipendi migliaia di lavoratori collegati alla Regione fino a luglio. Per l’Eas stipendi lontani, visto che le risorse già risucchiate dai creditori, cosicché i Comuni di Favignana e San Vito Lo Capo rischiano di rimanere senz’acqua. Ai precari dei Comuni arrivano gli stipendi , ma la stabilizzazione è lontana.
Tirare a campare: questo il ‘modus vivendi’ del governo siciliano presieduto da Crocetta – aggiunge Monaco -. Un Governo che nell’improvvisazione trova la sua sopravvivenza”.
“Le esortazioni a lasciare ad altri l’Amministrazione della cosa pubblica giungono ormai da più parti – sottolinea il segretario dell’Ugl -. Un immobilismo che non trova giustificazioni.
E’ lo stesso Ministro del Rio – aggiunge Monaco – che ci dà il segnale dell’inadeguatezza del governatore all’incarico rivestito, segnalando in una garbata ed intransigente lettera la necessità di un’accelerazione sulla programmazione dei fondi UE in Regione. Pena la perdita di 6,5 milioni di euro di cofinanziamento.
Basterebbero queste ragioni – dice ancora il sindacalista – per chiedere al presidente Rosario Crocetta di lasciare, ma purtroppo questa è solo la punta di un icerberg. La riforma della burocrazia mai neanche ipotizzata, le misure per evitare le delocalizzazioni, la rivisitazioni della formazione professione ad oggi solo parolaia.
Il 4 giugno – conclude Monaco – chiederemo a tutti i lavoratori dell’Ugl siciliana di manifestare il nostro malessere nel corteo che partirà da Piazza Marina, in Palermo, alle ore 9,00, alla volta del Palazzo d’Orleans per affermare che i lavoratori della nostra terra martoriata non sono ostaggio di nessuno, che meritano almeno la speranza”.