Le elezioni politiche sono alle spalle. Le elezioni provinciali non si celebreranno perché le province - così si spera - verranno abolite. Si voterà solo nei comuni. Tutto sommato, si può cominciare a raccontare la verità sui 'numeri' veri del bilancio della regione.
Luca Bianchi, lo ‘smemorato’ del Governo Crocetta
Le elezioni politiche sono alle spalle. Le elezioni provinciali non si celebreranno perché le Province – così si spera – verranno abolite. Si voterà solo nei Comuni. Tutto sommato, si può cominciare a raccontare la verità sui ‘numeri’ veri del bilancio della Regione.
Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dice di aver trovato un miliardi di euro di ‘buco’. Così gli ha detto l’assessore all’Economia,Luca Bianchi.
Se c’è una cosa che non riusciamo a rimuovere è la memoria. E, se non ricordiamo male, lo scorso dicembre, in occasione della discussione in Aula sull’esercizio provvisorio, l’assessore Bianchi aveva detto che non c’erano problemi di bilancio. E che c’erano persino i soldi per pagare gli oltre 20 mila precari degli enti locali.
Noi, allora, abbiamo contestato questa tesi. Noi sosteniamo, da sempre, che l’indebitamento finanziario della Regione siciliana ammonta a 6 miliardi di euro circa. E che, ogni anno, in termini di ‘cassa’, all’appello mancano quasi 2 miliardi di euro.
Del Governo abbiamo apprezzato l’idea dei Trinacria bond. E avremmo apprezzato, anche, un po’ di verità anche sui conti reali, nascosti, invece, per esigenze elettorali.
Ora l’assessore Bianchi scopre che gli manca un miliardo di euro. E getta la responsabilità sul precedente Governo. Che avrà anche responsabilità – che il nostro giornale non ha mai nascosto: anzi – ma che non può certo essere chiamato in causa da chi, come l’assessore Bianchi, ha nascosto la verità per tre mesi.
La verità, amara, è che, in Sicilia, ci sono intere categorie che, da mesi – e alcune da oltre un anno – che non vengono pagate. Pensiamo alle imprese. E ai dipendenti della formazione professionale (non escludioamo che i soldi dell’Avviso 20 siano stati utilizzati per ‘cassa’). Il ricorso all’esercizio provvisorio è stato pensato e attuato nell’illusione che un Governo nazionale a guida Pd-Bersani avrebbe dato ossigeno alla Regione siciliana.
Ma, a Roma, il Governo Pd-Bersani non c’è. E, se ci sarà, sarà un Governo debole che non potrà certo pensare alla Sicilia.
In tutto questo scenario il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, per fare lo sgambetto al presidente Crocetta, ha avviato la discussione su bilancio e finanziaria nelle commissioni legislative. Proprio mentre il Governo non sa nemmeno dove mettere le mani per buttare giù i documenti finanziari.
E’ in questo clima di confusione che l’assessore Bianchi si è tirato fuori la storia del miliardo di euro di ‘buco’ ereditato dal passato Governo. Che tradotto significa: signori, io qui non so nemmeno dove mettere le mani, altro che bozzone di bilancio da inviare all’Ars per avviare la discussione sulla manovra economica di quest’anno!
La nostra tesi è che, così facendo, il Governo Crocetta si va avvitando su se stesso. In questo momento il gioco allo scarica-barile avviato da un sempre più confuso assessore Bianchi non serve. Servono idee nuove. Partendo dal presupposto che da Roma non arriverà nulla.