L'ex presidente della Regione Sicilia condannato in primo grado per concorso esterno smentisce alcune indiscrezione di stampa su un presunto contatto col premier e giura fedeltà al leader di Forza Italia. «Mi ha chiamato e ci siamo visti a Roma per parlare del suo nuovo progetto Altra Italia»
Lombardo: «Renzi mai sentito». E incontra Berlusconi «Leale a lui, mi ha chiesto consigli sul nuovo partito»
«Non ho assolutamente cercato Renzi, anche perché non ho nulla da chiedergli. Ho invece incontrato Berlusconi a casa sua a Roma perché mi ha voluto parlare del suo nuovo progetto». Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione Sicilia condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa, torna a parlare dal suo blog. Lo fa per smentire alcune indiscrezioni comparse su La Stampa e su Repubblica secondo cui il fondatore del Mpa avrebbe parlato col premier.
Secondo la ricostruzione di Lombardo, l’equivoco sarebbe nato dalla scelta di due senatori del gruppo Gal (Grandi autonomia e libertà), in cui rientra anche l’Mpa, di appoggiare il governo Renzi. «Sono stati invitati a votare per la maggioranza, o a non votar contro – spiega l’ex presidente della Sicilia – hanno preso questa scelta dopo le ostilità di Forza Italia nei nostri confronti». Il riferimento è al passaggio di due parlamentari di Gal nelle file del partito di Berlusconi. «La leadership di Forza Italia ci ha dato addosso – continua Lombardo – rischiando di far scomparire il nostro gruppo parlamentare, che esiste solo grazie a una deroga».
Vicende romane che però non hanno scalfito il rapporto tra i due leader. «Berlusconi – racconta il politico originario di Grammichele – dopo tanti mesi si è fatto sentire la settimana scorsa, mi ha incontrato a casa sua a Roma mercoledì. Siamo stati un’ora a parlare delle sue intenzioni, del suo progetto, Altra Italia. Mi ha chiesto indicazioni, consigli. Gli ho detto che per quel poco che potrò fare resto lealmente vicino a lui, più per ragioni affettive e umane che politiche». Lombardo giudica «logico» il tentativo del cavaliere di cercare candidati non politici, mentre non comprende le liti interne al centrodestra, dal momento che «l’Italicum (la nuova legge elettorale in discussione in Parlamento ndr) darà il premio alla lista», non alla coalizione. «Ha perso Verdini e Fitto – sottolinea Lombardo – che non sono gli ultimi arrivati».
In ogni caso la posizione dell’ex presidente regionale resta chiara. «Ho ribadito a Berlusconi la mia lealtà e amicizia, nonostante gli errori che Forza Italia ha fatto anche in Sicilia dove le ha sbagliate tutte: dalla mozione di sfiducia a Crocetta che ha invece dato respiro al presidente, alle elezioni comunali dove ha superato il 5 per cento in pochi Comuni». Escluso quindi un futuro aiuto al Pd di Matteo Renzi. «Non ho niente da chiedergli, mi auguro solo che faccia bene le cose per l’Italia e diminuisca la pressione fiscale».