È stato condannato, in primo grado, a nove anni e dieci mesi di carcere per il reato di tentato omicidio. Massimiliano Di Bella nell’aprile 2016 avrebbe dato fuoco alla padrona di casa, Piera d’Aniello, versandole addosso una bottiglia di benzina. Al 46enne sono state riconosciute le attenuanti generiche ma, per lui, è comunque arrivato un giudizio pesante. Il pubblico ministero aveva peraltro chiesto una pena più lieve, ovvero otto anni di carcere. L’avvocato difensore del condannato ha preannunciato di ricorrere in Appello, ma prima attenderà di leggere le motivazioni per capire cosa abbia spinto i giudici a infliggergli una pena a suo dire così dura. La corte si è riservata 60 giorni di tempo per depositare le motivazioni. L’uomo, intanto, resta rinchiuso nel carcere di Piazza Lanza.
La mattina del 12 aprile di un anno fa, Di Bella, residente in un appartamento del complesso residenziale di via Enrico Fermi ad Adrano, si sarebbe presentato a casa della vittima, che abitava nello stesso condominio. Piera d’Aniello, 68 anni, aveva sfrattato l’uomo e la sua famiglia e da li a poco la procedura sarebbe diventata esecutiva. Di Bella, secondo le indagini, condotte dai poliziotti del commissariato di Adrano, non avrebbe pagato l’affitto per quasi due anni. Il presunto aggressore avrebbe voluto fare cambiare idea con una bottiglia ricolma di benzina.
Il dialogo tra l’uomo e la padrona di casa si è svolto dinanzi l’uscio di casa della vittima. Qualche secondo dopo la discussione è degenerata in maniera cruenta. L’uomo avrebbe svuotato addosso alla signora il liquido e nel contempo, con un accendino, le avrebbe dato fuoco. Le fiamme hanno avvolto parzialmente il corpo della vittima che, nonostante tutto, ha avuto la prontezza di correre sotto la doccia del bagno per spegnere le fiamme che intanto si erano propagate anche su parte della mobilia, danneggiando l’intero appartamento. L’aggressore, rimasto a sua volta ferito dalla fiammata partita dalla donna, è fuggito dirigendosi lungo viale della Regione, dove si trovava il commissariato di polizia, per costituirsi, come disse agli agenti una volta ammanettato. La donna, trasportata all’ospedale Cannizzaro di Catania ha riportato ustioni di primo,secondo e terzo grado su gran parte del corpo.
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