“Nel campionato di serie A c’è una quinta penalizzata. Dopo Lazio, Fiorentina, Milan e Reggina, si costringe una squadra neopromossa come il Catania a disputare sei partite fuori casa”. Tuona così l’amministratore delegato del Catania, Pietro lo monaco, all’indomani del verdetto della commissione disciplinare, che ha respitno il reclamo della società avverso le due giornate […]
Lo Monaco tuona: ‘Un grave danno’
“Nel campionato di serie A c’è una quinta penalizzata. Dopo Lazio, Fiorentina, Milan e Reggina, si costringe una squadra neopromossa come il Catania a disputare sei partite fuori casa”. Tuona così l’amministratore delegato del Catania, Pietro lo monaco, all’indomani del verdetto della commissione disciplinare, che ha respitno il reclamo della società avverso le due giornate di squalifica del campo e dell’obbligo di giocare a porte chiuse. Il dirigente rossazzurro ha illustrato la posizione della società, nel corso della conferenza stampa, tenutasi ieri pomeriggio nel Centro Sportivo di massannunziata. “La nostra posizione non è stata presa in considerazione. Siamo molto arrabbiati. La Lega dovrebbe cercare di intervenire sui problemi seri, in particolare, sulla responsabilità oggettiva, veramente iniqua. In uno stado come il nostro è, infatti, difficile mantenere le cose in una regolarità appena accettabile. E a pagare è la società”.
Lo Monaco si rivolge anche alle forze dell’Ordine: “Riusciamo a prendere Riina e Provenzano, ma dopop 20 giorni, non riusciamo a scoprire quei 100-200 teppisti che hanno combinato un danno impressionante alla società, un miliardo di vecchie lire, e alla città”. Lo Monaco si scaglia contro chi giudica la tifoseria del catania violenta: “Le nostre partite – dice – non sono a rischio, come si dice. Mi sembra ingiusto nei confronti dei nostri sostenitori. Se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo darci una regolata. Le colpe, se ci sono, vanno distribuite in tutte le componenti. Il referto mi sembra un bollettino di guerra. Non ci stiamo. Il nostro non è un attacco. Ma un invito fare un’eame di coscienza, tutti insieme, per cominciare una vita nuova”.