L’indecisione sulla Sidra scontenta gli autonomisti La maggioranza di Pogliese comincia a fare acqua

Il centrodestra, si sa, tende a farsi forza predicando compattezza. Ci sono dissidenti che preferiscono ingoiare anni di bocconi amari piuttosto che dare pubblici segnali di malcontento. Il silenzio di quando si medita sul futuro, però, è rumoroso. Lo sanno bene, in questo momento, gli autonomisti irriducibili di Grande Catania. Gli uomini che all’ex governatore Raffaele Lombardo (e a suo fratello) riconoscono una rilevanza che prescinde dalla presenza diretta sulla scena politica. 

Così, anche se Lombardo non c’è, Lombardo c’è. E pesa. I suoi uomini devono esserci nei posti chiave, inclusi quelli di sottogoverno. Incluso il consiglio d’amministrazione della Sidra, la società comunale dell’acqua il cui presidente del cda è stato abbandonato da tutt’e due i suoi consiglieri d’amministrazione. Entrambi fedelissimi del sindaco Salvo Pogliese. I malpensanti ci hanno visto non solo una risposta ai disservizi idrici dei mesi estivi, ma soprattutto una ripicca nei confronti di quanto accaduto all’Acoset, altra partecipata (stavolta dei Comuni etnei) dove il centrosinistra ha portato a casa il gioco, la partita e l’incontro.

Da giorni si susseguono le indiscrezioni: alla Sidra sembra che Pogliese voglia piazzare Fabio Fatuzzo, rimasto in piedi al gioco della sedia. Fatuzzo, infatti, avrebbe dovuto sedere al vertice dell’Acoset, ma il colpo di mano del centrosinistra aveva sorpreso lui e il primo cittadino di Catania, insieme. Così il rilancio sarebbe pronto: Fatuzzo, volto storico della destra catanese, alla Sidra. Al posto di Antonino Vitale, tecnico di area Lombardo.

Una ipotesi che, se si realizzasse, potrebbe fare precipitare gli eventi da parte degli ex Mpa a Palazzo degli elefanti. «Ancora una volta noi siamo presenti in aula», tuona Sebastiano Anastasi di Grande Catania dal suo scranno in aula consiliare, martedì, annunciando ancora una volta il sostegno alla giunta Pogliese. Mentre tra le altre sedie i posti vuoti non mancano. La vera maggioranza silenziosa, sussurra qualcuno in una battuta, è Alessandro Messina, capogruppo degli uomini del governatore Nello Musumeci, non pervenuto. Alla seduta consiliare di ieri, per il voto sull’impegno di spesa per la gara settennale dei rifiuti, mancava pure Manfredi Zammataro. Gli autonomisti, invece, determinati e presenti. Anche ieri. Le cose, però, possono sempre cambiare.


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