Finanziato con fondi europei, l'edificio doveva essere destinato ai senzatetto già alla fine del 2020. Adesso, dopo lo sgombero di piazza della Repubblica, l'assessore ai Servizi sociali Giuseppe Lombardo dice che «è una grande opportunità»
Con anni di ritardo, il bene tolto alla mafia va ai clochard Inaugurato l’immobile a Librino considerato «decentrato»
Un progetto finanziato con fondi europei che doveva essere attuato a fine 2020 per l’accoglienza dei tanti senzatetto presenti in città. Quasi due anni dopo arriva il taglio del nastro per il bene confiscato alla mafia in via Federico Delpino, nel quartiere Librino. L’inaugurazione è stata preceduta dai molteplici ripensamenti del Comune di Catania che a fine 2021 aveva deciso di non destinarlo più ai senzatetto perché troppo decentrato. Al dietro front dell’amministrazione è seguito l’annuncio di una nuova sistemazione in una zona più centrale del capoluogo.
Un piano tramontato definitivamente anche alla luce dello sgombero dei senzatetto, avvenuto in piazza della Repubblica lo scorso marzo. L’operazione – mascherata da operazione di pulizia – aveva lasciato i clochard senza alternative nonostante gli annunci del Comune sulla disponibilità di altri posti letto nelle strutture presenti in città. Posti, questi ultimi che – come verificato da MeridioNews – erano disponibili solo sulla carta. Circostanze che hanno spinto la deputata catanese Simona Suriano a presentare un’interrogazione alla ministra per le pari opportunità e alla ministra dell’Interno. «Credo sia una grande opportunità perché mettiamo a disposizione delle fasce più deboli un bene confiscato alla mafia – ha detto l’assessore ai Servizi Sociali Giuseppe Lombardo – che diventa presidio di legalità». Per l’assessore non sarà il classico dormitorio «ma un punto di riferimento che diventa motore di attività multidisciplinari che vanno dalla presa in carico al servizio igienico». E che copre tutti i fabbisogni della persona in questione per un percorso di fuoriuscita dalla condizione sociale.
«Abbiamo incardinato anche la figura dello psicologo», ha sostenuto Lombardo. «Un’operazione preziosa, un’attività dal grande valore sociale per dare un tetto a chi purtroppo non ce l’ha – ha chiosato l’assessore ai Beni confiscati alla mafia Michele Cristaldi – Oggi inauguriamo una struttura necessaria per affrontare un problema diffuso e che tutti conosciamo». Come annunciato dall’assessore Lombardo a questa testata in occasione dello sgombero di piazza della Repubblica, il progetto avrebbe dovuto prevedere anche l’implementazione di un servizio navetta per il trasporto dei senzatetto dalla strada al nuovo dormitorio. Un servizio che però non sarebbe ancora attivo. Al momento, infatti, il mezzo dovrebbe limitarsi ad accompagnare nell’immobile di Librino le persone che decidono di andarci a vivere.