Due giorni dopo la sua elezione a preside di Architettura, Giuseppe Dato delinea i punti cardine del suo mandato: didattica e rapporto con gli studenti e la Facoltà
Limportanza del dialogo con gli studenti
Nonostante i dubbi della vigilia, si sono risolte al primo scrutinio le elezioni del preside di Architettura. Con ventitre voti, Giuseppe Dato ha avuto la meglio sul collega Claudio Spitaleri, il quale ha ricevuto quindici preferenze. Quattro, invece, le schede bianche.
L’incertezza del risultato è stata determinata anche dalla scelta dei cinque rappresentanti degli studenti di optare per il voto individuale, com’era già successo pure per i docenti e per i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo.
Contattato telefonicamente, il professore Dato ha delineato le più urgenti problematiche che si troverà ad affrontare dal primo novembre, data del suo insediamento ufficiale.
«I primi provvedimenti – ha affermato il docente di Pianificazione urbanistica – riguarderanno certamente gli adeguamenti dei locali e le nomine del vicepreside e del delegato del Centro di gestione amministrativo» (che avrà tra gli altri compiti quello di coadiuvare il Preside nelle scelte gestionali, ndr).
Entrambe le cariche – secondo il programma del neoeletto Preside – dovrebbero essere affidate a docenti di diverse aree disciplinari, in modo da garantire una più ampia partecipazione e collegialità.
Altra questione incalzante è senza dubbio l’attivazione dei nuovi Corsi di Laurea (in Restauro architettonico e urbano e Disegno industriale) e la ridefinizione della didattica.
Per quanto riguarda il rilievo che la componente studentesca avrà nella nuova gestione della Facoltà, questa sarà «importantissima, perché ho impostato il mio programma su una partecipazione di tutti alla conduzione della Facoltà – spiega – , e soprattutto sull’ascolto di tutte le esigenze degli studenti attraverso i loro rappresentanti, facendo anche riunioni periodiche per valutare lo stato delle cose fatte e delle cose da fare».
Dal canto loro, i rappresentanti degli studenti hanno coinvolto i colleghi presenti (un numero abbastanza esiguo) all’assemblea indetta venerdì scorso, al termine della quale si sono consultati a vicenda. «Noi siamo la voce degli studenti» spiegano, ma non hanno voluto rilasciare a Step1 alcuna dichiarazione in merito al candidato votato. D’altronde «il voto è segreto», come sottolinea uno di loro.