I lidi balneari con le strutture annesse, anche per le attività complementari come la ristorazione, potranno restare aperti tutto l’anno. Lo ha deciso l’assemblea regionale siciliana, approvando alcuni articoli della finanziaria che modificano profondamente questo settore. La gestione delle spiagge e degli altri beni del demanio marittimo passa dalla Regione ai Comuni e le concessioni delle licenze e delle autorizzazioni amministrative verranno destagionalizzate.
Soddisfatto il governo regionale, critici i deputati del Movimento 5 stelle che parlano di nuovo assalto al territorio. «Era veramente assurdo – afferma il presidente Rosario Crocetta – che in una terra dove si può andare al mare tutto l’anno, si potevano esercitare le attività nei lidi balneari solo per quattro mesi non approfittando dei doni ricevuti dalla natura». Secondo il governatore le novità approvate oggi daranno «grande impulso alle attività economiche e incrementeranno il turismo. Abbiamo dimostrato di essere molto sensibili ai problemi di molti operatori – continua – facendo diventare il turismo uno degli asset principali per lo sviluppo della Sicilia». Gli fa eco il deputato Girolamo Fazio, che aveva presentato un disegno di legge sulla stessa materia: «In passato – sottolinea – si assisteva a vicende paradossali con sovrapposizioni concessorie da parte della Regione in conflitto con i piani di utilizzo del Demanio marittimo dei Comuni o con altri strumenti urbanistici previsti dagli enti locali. L’approvazione di queste norme consente di superare le contraddizione di una programmazione territoriale frazionata tra due enti».
Di tutt’altro avviso il Movimento cinque stelle. «La gestione delle coste – attaccano i deputati – non può essere decisa con una manciata di articoli gettati a caso in una finanziaria. Le norme appaiono ambigue e faranno solo l’interesse delle casse regionali e di pochi imprenditori del settore. Si potranno mantenere tutto l’anno le piattaforme balneari lungo la costa, allorquando, con una semplice comunicazione, il concessionario dichiarerà che si tratta di una struttura necessaria allo svolgimento delle cosiddette attività collaterali alla balneazione».
Sui rischi di un assalto indiscriminato alle spiagge, ha risposto Crocetta. «La collocazione dei lidi è disciplinata dai piani dei comuni e dove non è possibile non saranno installati». Ma la situazione si complica proprio perché la maggior parte dei Comuni non ha adottato un piano di utilizzo delle aree demaniali marittime. A ricordalo è la deputata pentastellata Valentina Palmeri: «In Sicilia – afferma – un solo Comune ha approvato il piano e siamo l’unica regione in Italia a non aver approvato una legge sul mare, sulla tutela della costa e l’uso del demanio marino».
Le novità approvate oggi dall’Ars precisano che nei Comuni inadempienti – cioè quelli che «entro il termine perentorio di sei mesi dall’entrata in vigore della legge non hanno adottato il Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime» – la Regione invierà dei commissari che sostituiranno i Comuni.
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