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Licata, Crocetta chiede al sindaco di non dimettersi «Non spetta alla Regione decidere se demolire o no»
«Chiedo al sindaco di Licata, formalmente, di rinunciare alle dimissioni. Non può essere attribuita al nuovo sindaco, infatti, la responsabilità di una gestione assurda del territorio che ha portato alla realizzazione di immobili in zone demaniali, in aree dove non si può intervenire con alcuna sanatoria». Interviene il presidente della Regione Rosario Crocetta per convincere Angelo Cambiano a rinunciare al passo indietro accennato ieri.
Il primo cittadino di Licata, che a maggio ha subito l’incendio di una villetta di famiglia, ha alzato il tiro, vedendosi solo. «Quando, nello scorso aprile – ha spiegato Cambiano – abbiamo avviato il processo di demolizione, c’era la certezza che l’esecuzione delle ordinanze non avrebbe riguardato solo Licata, ma tutti i territori dell’isola in cui esiste il problema dell’abusivismo edilizio. Mi erano state date rassicurazioni che la legge sarebbe stata applicata dappertutto, ma finora non è stato così».
Il sindaco ha anche chiamato in causa direttamente il governatore Crocetta. «Da mesi – ha attaccato – chiedo al presidente della Regione Crocetta e a quello dell’Ars, Ardizzone, di istituire un coordinamento regionale che si occupi della questione delle demolizioni. Ciò affinchè la giustizia non venga applicata solo a Licata. Bene, sto ancora attendendo una risposta».
Parole dure che hanno sortito un primo effetto, con le parole del presidente della Regione. «Mi rendo conto della disperazione personale con la quale deve fare i conti il sindaco – dichiara Crocetta – ma rispetto a provvedimenti esecutivi della magistratura, non c’è alcun potere politico o istituzionale che possa fermare le demolizioni». Quindi il governatore continua, rispondendo indirettamente allo stesso Cambiano con parole meno dolci. «Ci rendiamo conto che il fenomeno dell’abusivismo è diffuso a Licata così come in altre città della Sicilia, ma voglio rappresentare che non rientra nei poteri della Regione, decidere di demolire o no. La legge dà ai sindaci tale responsabilità e in tal senso vanno le sentenze dei magistrati».
Per Crocetta «è sicuramente impensabile che oggi si possa pervenire a una nuova legge di sanatoria, non intendiamo contribuire ad incentivare le pratiche del passato. Chiedo al sindaco, pertanto, di fare una seria riflessione e sono pronto a incontrarlo come sempre per discutere insieme il da farsi».