Da due settimane, ogni mattina, un camion per l'espurgo pozzi neri inviato dalla società che fornisce il servizio idrico si reca in un'area collinare compresa tra Librino e il sottostante villaggio Zia Lisa per estrarre dei liquami fognari. «Si tratta di un collettore rotto, e i lavori stanno impiegando molto tempo. Ma dovrebbero finire a breve», afferma il vicepresidente della sesta municipalità Giovanni Cannavò
Librino, la Sidra ripara un collettore fognario Cannavò: «Ancora pochi giorni di lavoro»
Ogni mattina, ormai da quindici giorni, l’area che separa il quartiere Zia Lisa, in basso, dal sovrastante quartiere Librino è invasa dai liquami fognari. Il problema è un collettore fognario usurato, che raggruppa le acque nere della zona periferica. La Sidra, società che fornisce il servizio idrico nella sesta municipalità, sta cercando di porre rimedio inviando un espurgo ogni mattina.
«Gli operai sono stati qui per giorni per eseguire i lavori, e ogni mattina vedo il camion che aspira, e poi va via. Ma sono mesi che escono liquami», conferma un uomo che vende frutta a poche decine di metri dalla conduttura deteriorata, nel trafficato tratto di strada tra il viale Castagnola e l’imbocco dell’asse dei servizi. Tuttavia, essendo una zona poco abitata, il problema è stato notato solo da poco tempo. «Quando mi sono accorto della situazione, nei primi giorni di giugno, ho subito telefonato alla Sidra, che ha subito mandato una squadra. Mi permetto di fare un plauso per la tempestività dell’intervento, una volta tanto», commenta il vicepresidente della sesta municipalità Giovanni Cannavò.
«Purtroppo la zona non è facilmente accessibile, perché è in una collina, tra le piante, e il danno sembra essere piuttosto grave. Ma – prosegue Cannavò – gli operai hanno installato un pallone-sonda, che blocca la fuoriuscita dei liquami sulla strada. Chiaramente poi sono costretti a mandare l’espurgo per rimuoverli». Nessun tempo certo per la fine dei lavori, ma Cannavò è ottimista: «Pur non avendo una data, credo che si tratti ormai di pochi giorni di lavoro», conclude.