Il menù prevede pasta al pomodoro con le olive, un panino con la frittata e una fetta di colomba. Tutto da asporto. «Osserveremo le misure anti-contagio ma dobbiamo essere attenti alle esigenze di beni di prima necessità», spiegano a MeridioNews
L’Help center Caritas ricomincia a distribuire pasti «Urgente riaprire, crescente emergenza povertà»
Pasta al pomodoro con le olive e un panino imbottito con una frittata al formaggio. Tutto da asporto. È questo il menù previsto per la riapertura di domani dell’Help center della Caritas diocesana alla stazione centrale di Catania. «Daremo anche a tutti una bella fetta di colomba per dolce», dice a MeridioNews il responsabile Salvo Pappalardo. Da domani, ogni giorno – festivi compresi – torna operativa la struttura dell’organismo diocesano. «Sarà aperta esclusivamente per la distribuzione dei pasti che verrà effettuata all’aperto nel piazzale antistante l’Help center, dal lunedì alla domenica dalle 12.30 alle 14, nell’osservanza di tutte le misure anti-contagio». La mensa, invece, resta chiusa.
Era il 13 marzo quando, in accordo con la Curia, la Caritas diocesana aveva disposto la chiusura di tutti i servizi per «l’impossibilità di garantire le necessarie misure anti-contagio agli assistiti, ai volontari e agli operatori». Da quando il coronavirus era diventato emergenza sanitaria anche in Italia, alcuni servizi erano già stati rimodulati: i pasti, per esempio, venivano già distribuiti all’esterno della struttura. Nonostante questo, però, era diventato impossibile rispettare le misure di sicurezza «a causa degli assembramenti non facilmente gestibili delle persone che assistiamo», aveva ammesso il direttore don Piero Galvano.
«La carità non si è mai fermata». Dopo un periodo di supporto con donazioni di alimenti alle parrocchie e alle associazioni, l’ascolto da remoto e il coordinamento generale delle operazioni, la Caritas adesso ha deciso di riaprire l’Help center. «Non abbassiamo la guardia sul virus – ribadisce Galvano – ma dobbiamo fare attenzione anche all’emergenza povertà». Una riapertura graduale con sei operatori per turno che «distribuiranno a tutti le mascherine e il gel igienizzante e garantiranno il rispetto delle misure previste per evitare i contagi – spiega Pappalardo – Sarà nostro compito fare rispettare la distanza di almeno un metro e mezzo alle persone in fila in attesa del pasto. Una volta ricevuto – continua – chiederemo loro di allontanarsi dalla zona di viale Africa per consumarlo».
Riaprire è una decisione maturata dopo avere ascoltato le «sollecitazioni da parte delle
associazioni caritative – spiegano dalla Caritas – sempre più oberate dalle richieste di soccorso
di molti concittadini che affrontano, e affronteranno ancora a lungo, le gravi
conseguenze economiche che stanno facendo aumentare le esigenze di beni di prima necessità». Soprattutto da questo è dipesa l’urgenza della riattivazione del servizio. I locali della struttura sono stati puliti e disinfettati. «Siamo
stati costretti a riaprire – conclude don Piero Galvano – per via dell’emergenza povertà sempre più
crescente in una realtà come quella etnea, già
martoriata dalla crisi economica».