L’eredità di Tusa, ddl sulla semplificazione va all’Ars E sabato sarà esposta a Trapani la Nave di Marausa

A distanza di un mese dal tragico incidente aereo in cui ha perso la vita l’ex assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa, l’Ars porta in aula il suo disegno di legge sulla sburocratizzazione in materia di autorizzazioni paesaggistiche. Un ddl a cui Tusa aveva lavorato personalmente e che la scorsa settimana la commissione Cultura all’Ars ha approvato all’unanimità, mantenendo intatto il testo presentato dall’archeologo.

Tra le innovazioni più rilevanti, l’individuazione di 31 tipologie di interventi definiti «di lieve entità» che, se eseguiti in aree vincolate e se non vietati da specifiche prescrizioni d’uso contenute nei piani paesaggistici o nei provvedimenti di vincolo, non saranno soggetti ad autorizzazione paesaggistica. Vengono individuate anche ulteriori 42 tipologie di interventi che, se eseguiti in aree vincolate, saranno soggette a una forma di procedimento autorizzativo semplificato.

Tusa aveva anche immaginato e inserito nel ddl la possibilità di sottoporre ad autorizzazione paesaggistica semplificata le istanze di rinnovo di autorizzazioni scadute da non più di un anno e inerenti a interventi in tutto o in parte non eseguiti, purché il progetto sia conforme all’autorizzazione già rilasciata. Nel caso in cui, al contrario, nella richiesta di rinnovo siano chieste anche variazioni progettuali che comportino interventi di non lieve entità, si applicherebbe il procedimento autorizzativo ordinario. Secondo il presidente della commissione Cultura all’Ars, Luca Sammartino, si tratta di una norma che «permetterà di semplificare la vita dei siciliani sgravando anche le Soprintendenze di un numero cospicuo di pratiche autorizzative».

Nessuna ufficialità rispetto all’ipotesi che in occasione dell’esame del ddl possa avere luogo un momento commemorativo dedicato all’assessore scomparso, ma intanto anche da Palazzo d’Orleans arriva l’annuncio dell’inaugurazione, sabato alle 10,30 presso il Museo archeologico Lilibeo di Marsala, dell’allestimento espositivo della Nave romana di Marausa, uno dei più importanti progetti culturali a cui ha lavorato Tusa negli undici mesi in cui è rimasto alla guida dell’assessorato. Era stato proprio l’archeologo a spiegare come «il relitto di Marausa contribuisce ad approfondire le conoscenze sulle intense relazioni commerciali tra la Sicilia e l’Africa in epoca tardo-romana, offrendo un quadro di integrazione economica soprattutto nell’ambito della produzione agricola». L’allestimento dell’esposizione propone una fedele ricostruzione del relitto, e presenta la parte destra dello scafo in assetto di navigazione, mentre la parte sinistra fa vedere lo scafo così come è stato ritrovato sott’acqua. La nuova sala che viene adesso inaugurata comprende le testimonianze più significative degli elementi costruttivi delle dotazioni di bordo e del carico, un ricco apparato multimediale, un sistema di realtà aumentata e pannelli didattico-illustrativi completano l’esposizione.

Intanto oggi Palazzo d’Orleans ha annunciato che è stato completato, dopo 19 anni, il sistema dei Parchi archeologici in Sicilia previsto dalla legge regionale 20 del 2000. Il presidente Nello Musumeci ha firmato i decreti per l’istituzione delle ultime otto strutture: Gela; Catania e Valle dell’Aci; Isole Eolie; Tindari; Himera, Solunto e Monte Iato; Kamarina e Cava D’Ispica; Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro; Lilibeo. Previsto, inoltre, l’accorpamento di Morgantina e Villa Romana del Casale e di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria. Anche in questo caso, si tratta di un progetto portato a termine soltanto adesso, ma lasciato in eredità dall’archeologo scomparso lo scorso 10 marzo.


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