Va avanti il momento di tensione in vista delle Amministrative che vedranno al voto, nell'Isola, 66 Comuni. Coordinatori locali sollevati dal ruolo a Ispica, Comiso e Vittoria. Nel Trapanese, un selfie fa andare su tutte le furie Candiani
Lega, è caos nel partito in vista delle elezioni comunali Rimossi tre commissari nel Ragusano, frizioni a Marsala
L’unica certezza al momento è che Stefano Candiani ha firmato in uno studio notarile di riferimento della Lega l’atto con cui accetta l’incarico di coordinamento del partito in Sicilia per i prossimi tre anni. Per il resto, dalle parti del Carroccio in salsa sicula è il caos. Dal Ragusano al Trapanese, passando per il Messinese e l’Agrigentino, la fusione a freddo tra la base che costruiva il partito da tempo e il nuovo gruppo dirigente capitanato dal parlamentare nazionale Nino Minardo e dai deputati all’Ars mostra ogni giorno di più i suoi limiti.
L’ultimo casus belli, in ordine cronologico, è quello scoppiato in provincia di Ragusa, dove è arrivato il benservito ai tre commissari cittadini di Comiso, Ispica e Vittoria. Su Ispica, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di Minardo, comunicata a mezzo social, di non presentare una lista della Lega alle Amministrative, nonostante le indicazioni dal nazionale fossero di andare con il simbolo e liste indipendenti nei Comuni superiori ai 15mila abitanti.
In un post su Facebook Minardo ha invece comunicato che alle Amministrative di Ispica «la Lega sarà presente con i propri candidati nella lista Cambiamo davvero Ispica a sostegno della coalizione civica del candidato sindaco Innocenzo Leontini (ex eurodeputato, ndr). Da settimane con Orazio Ragusa, Fabio Cantarella e Paolo Monaca, coordinatore cittadino della lista, lavoriamo alla valutazione del contenuto programmatico relativo a problematiche importanti che – continua Minardo – riguardano la città: servizi pubblici, programmazione economica e urbanistica, politiche ambientali, risanamento finanziario e salvaguardia della fascia costiera. Ispica è rimasta ingessata, occorrono interventi e progetti che la inseriscano nei circuiti finanziari non solo a livello regionale ma anche nazionale ed europeo».
«C’è bisogno di un nuovo slancio nell’azione amministrativa – ha aggiunto Minardo – e anche il sostegno della Lega a livello nazionale contribuirà a dare quelle risposte di cui necessitano gli ispicesi attraverso un gruppo di persone, donne e uomini impegnate in attività economiche e professionali, nella cultura, nell’associazionismo e nel volontariato». Decisione che, naturalmente, ha mandato su tutte le furie buona parte della base del Carroccio nel Comune ragusano.
E non va meglio guardando a Vittoria, dove non si placano le polemiche sull’imminente ingresso nella Lega del gruppo di Andrea La Rosa, vicino a Minardo e già vicesindaco dell’amministrazione sciolta per mafia proprio dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. La tensione andava avanti da settimane, fino allo scontro di qualche giorno fa, quando propio l’ex commissario cittadino Luigi Melilli ha dato la comunicazione a mezzo social. «Sono stato – ha scritto Melilli in un breve post – insieme ai colleghi di Comiso e Ispica rimosso dall’incarico di commissario cittadino della Lega. La motivazione – ha concluso – è che non ci siamo genuflessi».
E proprio i social sono stati motivo di polemica nella Sicilia occidentale. Nel Trapanese, dove sono in corso le trattative tra i partiti per la definizione delle candidature. Questo il caso di Marsala. Tavoli politici ai quali naturalmente siede anche Candiani per concertare insieme alle altre forze politiche del centrodestra le alleanze e gli schieramenti. Ma nonostante le strategie politiche non fossero ancora definite, un post dell’eurodeputata leghista Francesca Donato, a sostegno della candidatura di Giulia Adamo, ha acceso gli animi. «Oggi ho conosciuto – si legge in un post di Donato a corredo di un selfie che la immortala con Adamo – una donna bellissima, tostissima e con le idee molto chiare. Abbiamo parlato di progetti per Marsala, per il porto, il recupero dei quartieri degradati, le infrastrutture e molto altro… questa è la Sicilia che mi rende orgogliosa e con cui voglio lavorare. Forza Giulia!». L’uscita pubblica però, sussurrano i bene informati, avrebbe mandato su tutte le furie Candiani.