Catania ai tempi delle proiezioni dei fratelli Lumière, odore di zolfo, agrumi, interessanti produzioni cinematografiche e facoltosi uomini che decidono di investire energie e risorse sul cinematografo
Le stagioni d’oro della cinematografia catanese
Al tempo delle proiezioni pubbliche dei fratelli Lumière a Parigi (1895), Catania viveva una stagione economica e culturale felice.
La città dello zolfo e degli agrumi, la città di Verga, Capuana, De Roberto e Martoglio, di salotti e teatri frequentati da un censo colto e benestante, preoccupato di far bella figura e sfruttare nuove occasioni di affari. Il crescente interesse per il cinematografo, tecnologia nuova e affascinante, spinse i catanesi più abbienti a nuovi investimenti. Tra questi il cavaliere Mario Sangiorgi, che sarà il primo a ospitare nel suo teatro, inaugurato nell’anno 1900, le proiezioni dei Lumière, trasformandolo nella prima sala cinematografica stabile di Catania. Purtroppo, non è rimasto nulla delle altre sale costruite subito dopo (Cinematografo Mondiale, la Sala Italia, il Club Unione, il Cinematografo Moderno, distrutto da un incendio e riaperto nello stesso anno con il nome di Lumière Moderno) quindi, non abbiamo testimonianze.
È opportuno specificare, che il fascino esercitato da questa nuova scoperta produrrà, sui catanesi, delle conseguenze, quali l’impiego di energie nella produzione italiana di primi filmati come Cavalleria rusticana e Malìa, girati interamente in città. A proposito di attori, non si può dimenticare che Giovanni Grasso fu considerato dalla critica internazionale «il più grande attore drammatico della storia», la sua recitazione, infatti, mandava in visibilio le platee di tutto il mondo. Sempre a tal proposito, un giovane Angelo Musco, nel 1909, durante una ripresa nel mercato di piazza Carlo Alberto, nel tentativo di rendere più realistica la scena e andare oltre la recitazione teatrale, percosse, come da copione, un povero attore, purtroppo però, quella che sarebbe dovuta essere una finta lite con un mercante, si trasformò in una rissa collettiva. Angelo Musco, fu così costretto alla fuga, e non si contano i danni alla merce esposta sulla strada, tanto che, la società di produzione romana dovette risarcire interamente i danni.
Nel 1913 Nino Martoglio fondò la Morgana Film, contemporaneamente il 31 dicembre dello stesso anno nasceva la Etna Film, del cavalier Alfredo Alonzo, imprenditore nel campo dello zolfo e nell’esportazione della frutta secca. La nuova società ingaggiò, dal Nord-Italia e dall’estero, interpreti già famosi, tecnici esperti, apparecchi e attrezzature e, nello stabilimento costruito con criteri all’avanguardia in soli sei mesi, lavorarono ben 500 operai. La sede della società, i due teatri di posa, le officine, i camerini per gli attori, la sartoria e sala trucco, un garage con cinque automobili e un autobus, una scuderia con cavalli e carrozze, i laboratori tecnici per lo sviluppo, il lavaggio, la coloritura, la stampa, la revisione e il collaudo delle pellicole, e infine, un’enorme sala di proiezione che occupava la superficie di tre ettari nel quartiere di Cibali.
Così Catania divenne la capitale della pellicola siciliana, immersa nel verde, tra viali, pozzi, fontane, sedili, laghetti: un magnifico set per varie produzioni che spesso sarebbero avvenute in contemporanea. Non mancheranno le sorprese, un meccanico della società cinematografica catanese, Francesco Margiunti, infatti, inventò due regoli calcolatori per la perforazione della pellicola negativa e positiva, che oggi sono esposti al Museo nazionale del cinema di Torino. Nel dicembre del 1914 segnaliamo l’uscita dei film prodotti da Etna film, che furono proiettati nel prestigioso cinema Olympia, in piazza Stesicoro. L’affluenza agli spettacoli era così tanta da bloccare il traffico e la circolazione circostanti. Sulla scia del successo dell’Etna Film, vennero fondate altre tre società cinematografiche catanesi: la Katana Film, la Jonio Film, e la Sicula Film che fra il 1915 e il 1916 sfornarono parecchie pellicole di vario genere. Purtroppo però ad un certo punto, per la gigantesca società cinematografica catanese, iniziò un lungo periodo di crisi a causa di alcuni investimenti onerosi poco remunerativi, e fu così che travolti dalla crisi finanziaria, e molto probabilmente anche da contrasti interni, chiuse la sua attività insieme a tutte le sue strutture all’inizio del 1916. Fu un crollo a catena poiché ci si appoggiava ad Etna Film per tutti i servizi di sviluppo dei negativi e per le riprese. Con la morte in guerra del produttore della Morgana Film, e con la società già in crisi nel 1915, questa verrà ufficialmente sciolta nel 1918.
Un racconto senza lieto fine che vede questa breve e intensa stagione d’oro della cinematografia catanese, svanire insieme a tutti i sogni di gloria internazionale. Una cosa è certa però, poterlo raccontare per noi è non solo un piacere, ma anche un itinerario, che con l’associazione Guide Turistiche proponiamo, da qui il nome appunto: Letteratura e Cinema. Un percorso ricco di suggestioni alla scoperta di luoghi, strade, chiese, conventi, palazzi, cinema e teatri, scelti come scenari per opere letterarie di autori quali: Verga, De Roberto, Brancati, Patti o di set cinematografico di registi e attori del cinema muto e non, come Bolognini e Zeffirelli, ma anche Giovanni Grasso, Angelo Musco, Rosina Anselmi e Alberto Sordi.
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