Province allo sbando e cittadini che non sanno a chi rivolgersi dopo lo sbaraccamento degli organi elettivi delle amministrazioni provinciali? il dubbio il lancia vincenzo figuccia, vice presidente del gruppo parlamentare del partito dei siciliani all'ars. Il deputato di sala dercole, in realtà, più che dubbi, lascia intendere che negli uffici delle nove province regionali (che ricordiamolo, non sono state abolite, ma private solo degli organi elettivi: presidente, assessori e consiglieri provinciali) regnerebbe il caos.
Le Province siciliane sono nel caos
Province allo sbando e cittadini che non sanno a chi rivolgersi dopo lo sbaraccamento degli organi elettivi delle amministrazioni provinciali? Il dubbio il lancia Vincenzo Figuccia, vice presidente del Gruppo parlamentare del Partito dei Siciliani all’Ars. Il deputato di Sala dErcole, in realtà, più che dubbi, lascia intendere che negli uffici delle nove Province regionali (che ricordiamolo, non sono state abolite, ma private solo degli organi elettivi: presidente, assessori e consiglieri provinciali) regnerebbe il caos.
Figuccia attacca l’operato, o meglio il mancato operato del Presidente della Regione, Rosario Crocetta.
“L’unica rivoluzione vista fino ad ora – dice il parlamentare del Partito dei Siciliani – è stata ed è quella del caos. Sia per le ex Province e per i rispettivi dipendenti che per le amministrazioni comunali, la presunta Rivoluzione è oggi soltanto un incubo”.
“Se, da un lato, l’assessore Patrizia Valenti (assessore regionale alle Autonomie locali ndr) è stata rapidissima nell’intimare alle Amministrazioni provinciali di sospendere le proprie attività – prosegue Figuccia – altrettanta velocità è mancata nell’individuare ed affidare nuove responsabilità, lasciando un incredibile vuoto gestionale di cui faranno le spese migliaia di cittadini”.
“Chi sta curando in questi momenti l’ordinaria attività amministrativa? – si chiede e chiede Figuccia -. Chi ha la rappresentanza legale delle Province? Chi può decidere cosa fare e cosa non fare?”.
“Altrettanto grave e kafkiana – prosegue il parlamentare dellArs – è la situazione dei Comuni, perché se, da un lato, è vero che la riforma ha previsto la nascita dei consorzi entro il 31 dicembre, dall’altro è certo che la nascita di queste nuove strutture non sarà né veloce, né lineare, perché tantissimi sono i dubbi e i punti da chiarire di questo percorso”.
“Sia per i grandi centri che per i piccoli – sottolinea Figuccia – non è pensabile che si protragga ancora questa situazione di assoluto vuoto normativo e di responsabilità. I Sindaci hanno il diritto di sapere cosa fare e come farlo, perché sono la prima interfaccia della Pubblica amministrazione per i cittadini. Ad oggi, anche su quel fronte, non registriamo alcun segnale da parte del Governo che in questo modo dimostra la massima disattenzione ed il massimo disinteresse per la vita reale dei cittadini”.
“Anche per questo – conclude lesponente del Partito dei Siciliani – chiedo che il Presidente della Regione sia convocato con la massima urgenza per riferire alla Commissione Affari
Istituzionali sullo stato dell’arte.”.