Il natante, utilizzato per pescare il pesce spada, è utilizzato lungo lo Stretto di Messina. «Si tratta di un brand che trasmette il concetto di messenisità con un gusto equilibrato tra frumento e luppolo», spiega a MeridioNews Daniele De Vincenzo
Le feluche ispirano una nuova birra prodotta a Messina «Imbarcazioni sono prezioso elemento della tradizione»
Il mare dello Stretto solcato dalla feluche è stato l’ispirazione per la nuova birra che prende il suo nome proprio dalla storica imbarcazione usata dai pescatori messinesi per la cattura del pesce spada. Durante una passeggiata in riva allo Stretto Daniele De Vincenzo, amministratore delegato e cofondatore birra Sikania è rimasto «ammaliato dalla maestosità del mare, dai suoi colori brillanti, da quel panorama unico in cui sono parte essenziale il pilone e la Madonnina – spiega l’imprenditore a MeridioNews – e il mio sguardo è stato attirato dal passaggio di una feluca, ennesimo simbolo della mia città».
L’imprenditore da tre anni ha scelto di puntare sulla produzione di birra e sul made in Sicily. E proprio con questa idea è stata pensata birra Feluca, «un brand che trasmette il concetto di messinesità» sottolinea ancora De Vincenzo, che arriva dopo le birre Minchia e Futtitinni. Questa volta l’etichetta ha scelto di puntare su una birra la cui identità territoriale risulta ancora più marcata ed interamente coincidente con la città di Messina e con una delle attività che la caratterizzano. «La pesca con le feluche – sottolinea Antonella Donato, presidente dell’Associazione pescatori feluche dello Stretto – rappresenta in modo incontrovertibile uno dei pochi elementi della tradizione che la città conserva». A sancirne l’unicità è lo Stretto, le cui caratteristiche dei fondali sono tali da imporre ai pesce spada di risalire in superficie. Ad attenderli, a bordo delle feluche, pescatori di esperienza, che con estrema abilità riescono a cogliere l’attimo, arpionando la preda. «Non chiamatela caccia – ammonisce Donato – bensì pesca, poiché i nostri uomini di mare giocano la loro partita a viso aperto, senza trucchi né esche, bensì solo con la loro abilità di pescatori».
Legata alla tradizione anche la scelta di uno stile retrò per l’etichetta, come spiegato da Matteo Mastroeni, socio di High–Fly communication, azienda che, tra le altre cose, ha curato la realizzazione del video ufficiale del prodotto. «Abbiamo voluto focalizzare la nostra attenzione sul concetto di attesa, che è parte fondamentale della pesca al pesce spada. Ore e ore di preparazione, che con l’avvistamento del pesce lasciano il posto all’azione rapida, efficace, precisa. Raggiunto l’obiettivo, la tensione svanisce e sopraggiunge il momento del meritato riposo».
La nuova birra viene prodotta in uno stabilimento a Nicosia in contrada Sant’Onofrio. «A contraddistinguerla sono la delicatezza e il senso di freschezza – spiega il mastro birraio Marco Capone-, frutto di una giusto equilibrio tra frumento e luppolo. Non a caso la bevanda è ottima come accompagnamento a carni delicate o a pesce». Top secret, naturalmente, la ricetta.