Le due poltrone di Ester

Lo confessiamo: immaginavamo che la cosa potesse essere così. Ma il casino di questi giorni sul Muos di Niscemi e sull’elettrodotto della Valle del Mela ci ha un po’ distratto. Così i colleghi di LiveSicilia ci hanno fregato. E si sono divertiti con la notizia della bella Ester Bonafede, assessore regionale alla Famiglia e al Lavoro, che è convinta di poter ricoprire, contemporaneamente, l’incarico di Sovrintendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana.

La signora Bonafede è stata beccata in castagna dal giovane parlamentare regionale del Partito dei Siciliani, Toti Lombardo. Sì, proprio lui, il figlio dell’ex presidente della Regione, Raffaele che – lo dobbiamo ammettere, almeno a giudicare dal ‘caso’ che ha sollevato – è molto più simpatico del padre.

Lombardo junior ha acchiappato la signora Bonafede – un’amministratrice pubblica un po’ casinista – che ha concesso, supponiamo a pagamento, il Teatro Politeama Garibaldi di Palermo al Megafono, il Movimento politico del presidente della Regione, Rosario Crocetta, per una manifestazione elettorale.

A parte il cattivo gusto di utilizzare un Teatro (che è una cosa seria) per i bassi sfoghi della politica (che in Sicilia è tutto fuorché seria), fanno riflettere non tanto le parole del giovane Lombardo, ma la replica goffa e priva di grazia della signora Bonafede.

Dice Lombardo junior: “Non discutiamo (lo faremo nei prossimi giorni) del notevole spreco di denaro pubblico per affitto locali e pubblicità a pagamento, né del buffet a base di cannoli, né delle speculazioni politiche dell’incontro, né del conflitto di interesse dell’assessore Bonafede che essendo, al contempo, membro del Governo regionale e sovrintendente della fondazione che gestisce il Politeama, è controllore di se stessa, né del lauto doppio stipendio che la stessa ne ricava”.

Siamo rimasti allibiti nel leggere la replica della signora Bonafede riportata da Live Sicilia che riportiamo tale a quale a beneficio dei nostri lettori: “Non ho niente da dire nel merito, perché non mi si attacca sul mio operato. Francamente non capisco perché l’opposizione non parli di cose concrete, dell’attività di Governo, della politica con la P maiuscola, e invece parla d’altro. Perché?”.

Dopo di che l’assessore Bonafede, a proposito del conflitto d’interesse, visto che è anche, come già accennato, sovrintendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana, precisa: “Quello è il mio lavoro. Al quale ho dedicato anni e sacrifici, facendo di un cadavere un ente sano, con un’amministrazione francescana che ha bandito gli sprechi. Se fossi un medico e continuassi ad esercitare, nessuno solleverebbe il caso”.

Nulla da dire su Ester Bonafede sovrintendente della Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Ma dubitiamo che questa possa essere il suo lavoro nel senso classico del termine. La signora Bonafede ha forse vinto un concorso pubblico? O è stata ‘stabilizzata’? Molto più semplicemente, è stata nominata da un Governo regionale.

Non ci convincono le considerazioni ‘giuridiche’ dell’assessore Bonafede. La Fondazione della quale è sovrintendente la signora, sotto il profilo amministrativo, non fa capo all’assessorato alla Famiglia e al Lavoro. “Il presidente della Fondazione – osserva l’assessore Bonafede – è l’assessore al Turismo”.

Cioè il suo collega di Giunta. Forse si tratta del Governo regionale. Quel Governo che, forse, ha nominato la signora Bonafede sovrintendente. Dunque non c’è conflitto d’interesse…

Certo, però la sua nomina, se non ricordiamo male, risale al 2007. Al tempo in cui presidente della Regione era Totò Cuffaro. Che in genere nominava cuffariani. Così come Lombardo nominava i lombardiani. Così come Crocetta nomina i crocettiani.

Anzi, volendo, la signora Bonafede è due volte crocettiana. Lo una prima volta perché l’attuale presidente della Regione non l’ha schiodata dalla sovrintendenza della Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Lo è una seconda volta perché lo stesso Crocetta se l’è presa pure come assessore.

Quanto al fatto che l’assessore Bonafede, come dice il giovane Lombardo, si becchi la doppia indennità – quella di assessore regionale e quella di sovrintendente – beh, non ci crediamo proprio. Ci sembra impossibile. Se così fosse – e così non è, così non può essere – il Governo Crocetta ne uscirebbe screditato.

Ancora poco convincenti le considerazioni finali dell’assessore Bonafede: “Non mi è chiaro cosa mi si rimproveri? Di aver concesso l’uso del Teatro al Megafono? Hanno pagato. E pochi giorni dopo abbiamo ricevuto richieste da Mpa, Pdl, Mir… Tutto coerente e limpido, alla luce del sole, applicando le stesse regole per tutti. Probabilmente il lavoro che stiamo compiendo come Governo non piace a qualcuno. Ad ogni modo, sicuramente, farò una riflessione su questo tema, ma non certo sulla scorta dei comunicati del giovane onorevole Lombardo”.

Rifletta, signora Bonafede. Sul conflitto di interesse: che prima che questione giuridica è questione morale: particolare da non sottovalutare, se è vero che la politica, come ci ricorda Aristotele, è una branca della morale. E rifletta anche sull’altro siluro che il giovane Lombardo, probabilmente consigliato da un giurista (vero, però) ha tirato a lei e, soprattutto, al presidente Crocetta: “La norma fa divieto a tutte le amministrazioni pubbliche, durante la campagna elettorale, di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.

Secondo il giovale Lombardo, nella condotta del presidente Crocetta si configurerebbe un reato. “Anche se a compierlo – chiosa il giovane deputato dell’Ars – è stato un presidente che si ritiene al di sopra delle leggi”.

Chissà che cosa ne pensa di tutta questa storia l’assessore regionale Nicolò Marino, che le leggi le conosce per davvero.

 


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