Le contraddizioni del Forum siciliano dei movimenti per l’acqua pubblica

CARTE ALLA MANO, IL CAPOGRUPPO DEI GRILLINI ALL’ARS, CANCELLIERI, DIMOSTRA CHE SONO STATI COLORO I QUALI OGGI SI LAMENTANO A CHIEDERE ALLA COMMISSIONE AMBIENTE DI NON ESAMINARE IL DISEGNO DI LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE

Acqua & affari. La notizia è pesante come un macigno. A quanto pare, a mettere da parte il disegno di legge di iniziativa popolare che prevede la pubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia ha contribuito anche il Comitato che ha promosso lo stesso disegno di legge d’iniziativa popolare. Si tratta del Forum siciliano dei movimenti per l’acqua pubblica che con la mano destra fa una cosa e con la mano sinistra (magari dopo essersi raccordato con il PD) fa l’opposto.

Può sembrare una contraddizione, ma considerato che siamo in Sicilia non c’è da stupirsi di nulla. Così, grazie a questa sceneggiata, la Commissione Ambiente dell’Ars, invece di esaminare il disegno di legge d’iniziativa popolare, che prevede la pubblicizzazione del servizio idrico senza se e senza ma, si è messa fare ‘filosofia’: cioè a fare da sponda a chi l’acqua pubblica non la vuole proprio.

A rivelare, carte alla mano, l’atteggiamento ondivago dei protagonisti del Forum siciliano dei movimenti per l’acqua pubblica è il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Giancarlo Cancellieri. (a sinistra foto di Giancarlo Cancellieri tratta da lavika.it)

“La volontà del Forum e, in particolare, di chi in quel momento lo rappresentava, e cioè Antonella Leto – ci dice Cancellieri – si evince dal verbale della Commissione Ambiente n. 8 del 16 gennaio di quest’anno. Dicevano che il disegno di legge d’iniziativa popolare era superato”.

Com’è finita lo sappiamo: dopo dieci mesi di discussioni la Commissione Ambiente, nei giorni scorsi, ha approvato un testo piuttosto strano. Dove si prevede tutto e il contrario di tutto: il ritorno alla gestione pubblica, ma anche la permanenza dei privati. La solita farsa.

Dopo l’approvazione il Forum ha stilato un comunicato al vetriolo, contestando il provvedimento varato dalla Commissione. La stessa cosa ha fatto la Cgil siciliana. Motivo: il testo esitato non va bene, perché non prevede la pubblicizzazione del servizio idrico. E non prevede la pubblicizzazione di Sicilacque, la società privata alla quale la Regione ha ceduto per quarant’anni, a titolo gratuito, le infrastrutture idriche realizzate negli ultimi 50 anni con i soldi dei contribuenti siciliani.

Insomma, sembra il gioco dei pazzi. O un gioco delle parti. (foto tratta da illibraio.it)

“Noi ci siamo un po’ stufati di questa storia – aggiunge Cancellieri – perché se c’è una parte politica che si batte per la pubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia, ebbene, siamo noi. Per essere precisi, l’1 ottobre il Forum ci ha chiesto di inviare una lettera al presidente dell’Ars chiedendo di applicare la legge regionale n. 1 del 2004, articolo 40 comma 4. Legge che impone di mettere all’ordine del giorno dei lavori di Sala d’Ercole il disegno di legge d’iniziativa popolare. Sempre per la precisione, il presidente dell’Ars non ha mai risposto”.

Forse sarebbe il caso che il presidente dell’Ars, onorevole Giovanni Ardizzone Ardizzone, che noi consideriamo persona seria, chiarisca come stanno le cose. Anche per capire chi, a Sala d’Ercole, sull’acqua, gioca con due o tre mazzi di carte.

“Noi, adesso, lo ribadisco, ci siamo stufati – precisa sempre il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars -. Noi non facciamo doppi e tripli giochi. Non ci cimentiamo, come fanno certuni, in giochi di facciata. Per tagliare la testa al toro, il prossimo 6 dicembre, abbiamo organizzato un dibattito, a Palermo, nella Sala Rossa di Palazzo Reale. Abbiamo invitato, tra gli altri, Riccardo Petrella, tra i protagonisti nazionali della battaglia per l’acqua pubblica”.

“Noi, per ciò che riguarda l’acqua – conclude Cancellieri – siamo per la solidarietà tra i Comuni -. Non ci possono essere Comuni di serie ‘A”, perché proprietari di sorgenti, e Comuni di serie ‘B’ privi di sorgenti che debbono acquistare l’acqua. Tutti i Comuni siciliani, rispetto al tema dell’acqua, debbono stare sullo stesso piano all’insegna della solidarietà”.


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