«In città c’è un certo malessere». E la spazzatura in strada ne è dimostrazione? «La spazzatura è l’aspetto visibile». Tira dritto come un treno l’avvocato Antonio Fiumefreddo. Dalla sua esperienza da amministratore a Palazzo degli elefanti, nella giunta Scapagnini, sono trascorsi ormai parecchi anni ma questa volta, in vista delle tornate elettorali, torno in pista insieme al gruppo Fabbrica. «C’è una scelta – ha detto intervenendo in diretta all’interno della rassegna stampa di Radio Fantastica e Sestarete (canale 81) – che cerca un candidato dal profilo civico, di un uomo o di una donna che siano stati fuori dai meccanismi perversi che hanno ridotto la città nello stato in cui oggi è precipitata». E questa persona, a loro avviso, è Angelo Pellicanò, manager della sanità. Catania vive «problemi di ordine pubblico, igiene, sociali e di ogni tipo. Nel nostro movimento civico – continua Fiumefreddo – a candidatura di Pellicanò, medico che conosce i meccanismi dell’amministrazione, sembra capace di interpretare quella disperazione che sale dai cittadini. Si tratta di dare risposte a chi non sa come risollevare questa città, ai cittadini che si sentono traditi, che non accettano di vivere nel degrado. C’è questa ribellione che è fatta da persone appartenenti a professioni differenti che chiedono una svolta radicale».
E guardando in giro per le vie del centro, così come nelle periferie, i rifiuti mostrano il volto di un territorio che quasi non si riconosce più. La stessa movida ormai sembra essere quasi un ricordo, con gli operatori commerciali che invocano maggiori controlli contro la malamovida. «Lo stato di abbandono in cui si trova la città – prosegue l’avvocato – è vergognosamente rappresentato dai depositi di spazzatura. Ma è soltanto l’aspetto visibile. Ricordo anche l’episodio che ha visto quella banda di ragazzi spingere un giovane in monopattino, le aggressioni nel centro storico. C’è una città in preda a ogni forma di abusivismo e che è crollata nei servizi». Condizioni che hanno dei responsabili per Fiumefreddo: «Non è un problema di colori. Oggi chi si impegna in politica ha un Caf nel quartiere, organizza feste in discoteca. Si è perso il rapporto tra rappresentante e progetto di città. Catania è ostaggio dei problemi del sindaco (sospeso Salvo Pogliese) che non c’è ma non si dimette, attende un seggio».
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