In tre settimane di lavoro ripulita un'area di 250 ettari. Rimosse 585 tonnellate di residui vegetali, 120 tonnellate di rifiuti solidi urbani e 18 metri cubi di ingombranti. Allo studio l'ipotesi di chiudere al traffico una delle due carreggiate nei finesettimana. il sindaco: «Questo intervento renderà possibile la manutenzione ordinaria»
Lavori ultimati al Parco della Favorita Orlando: «È il nuovo Teatro Massimo»
Il Comune restituisce il Parco della Favorita ai palermitani. In tre settimane di lavoro gli operai dell’amministrazione e delle aziende partecipate hanno ripulito un’area di 250 ettari, dove sono stati rinvenute e rimosse 585 tonnellate di residui vegetali, 120 tonnellate di rifiuti solidi urbani e 18 metri cubi di ingombranti: c’era di tutto dai materassi, alle poltrone, alle lavatrici, ai frigoriferi finanche le carcasse di ciclomotori.
Diverse le aree del parco interessate dai lavori. Tra queste: la Fontana Ercole, piazzale dei Matrimoni, casa natura e la struttura equestre. Il Comune, inoltre, ha provveduto a ripristinare i dissuasori divelti, la tinteggiatura delle staccionate in legno – riparate ove danneggiate -, gli impianti di illuminazione pubblica e la segnaletica stradale.
I risultati delle attività sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa proprio all’interno del parco, al quale hanno preso parte il sindaco Leoluca Orlando, gli assessori della sua giunta e i presidenti delle aziende. «Quello di oggi è solo un punto di partenza, il parco della Favorita è tornato al suo splendore», ha detto primo cittadino. «Si tratta di un intervento straordinario che d’ora in avanti renderà possibile la manutenzione ordinaria. La Favorita deve diventare il nuovo Teatro Massimo e siamo in cammino per questo».
Per l’assessore comunale al Verde Sergio Marino: «Vanno adesso ripresi alcuni progetti, come quello che riguarda la realizzazione di percorsi guidati». L’assessore poi non ha escluso la possibilità di chiudere il sabato e la domenica al transito veicolare una delle due carreggiate che attraversano il parco. «Ma prima di tutto – ha sottolineato- bisogna attrezzarlo».