Stamane a decine, provenienti dalla provincia di Agrigento, Palermo e Trapani, hanno sfilato con i trattori in maniera pacifica. Un movimento spontaneo, nato sulla scia delle proteste dei pastori sardi per chiedere anche l'aumento del prezzo del grano
Latte, protesta dei pastori si allarga ad agricoltori Decine di trattori lungo la statale Palermo-Sciacca
Si allarga il fronte della protesta dei pastori nell’Isola. Al coro di rivendicazioni degli allevatori, infatti, si sono aggiunti ora anche gli agricoltori. Stamane a decine, provenienti dalla provincia di Agrigento, Palermo e Trapani, hanno sfilato con i trattori in maniera pacifica lungo la statale Palermo-Sciacca. Con i mezzi hanno invaso la corsia e rallentato il traffico. Un movimento spontaneo, nato sulla scia delle proteste dei pastori sardi – per «riappropriarci della nostra dignità» così si legge in alcuni striscioni affissi sui mezzi, simile – dopo i sit-in promossi nei giorni scorsi dagli allevatori a Vittoria, Borgo Manganaro, Poggiorale e Dittaino.
Tra le principali rivendicazioni non solo l’aumento del prezzo del latte – da 56 centesimi a un euro a litro -, ma anche di quello del grano. Il serpentone di veicoli ha percorso così la statale in entrambi i sensi, fermandosi per alcuni minuti, nel pomeriggio, all’altezza dello svincolo di San Giuseppe Jato. Tra le richieste di pastori e allevatori, spia di un malessere che colpisce l’intero settore nell’Isola e nel Paese, l’elevato costo del carburante agricolo, la difficoltà nei collegamenti stradali con le provinciali ridotte a coladrobo, la sleale concorrenza dei prodotti esteri, e i bandi del Piano di sviluppo rurale azzerati negli ultimi due anni.
In particolare, gli agricoltori chiedono che il costo del grano torni dagli attuali 17 ai 40 centesimi al chilo di qualche anno fa. Un protesta che sembra intenzionata a proseguire, nonostante la riunione che si è tenuta la scorsa settimana tra il presidente delle Regione siciliana Nello Musumeci, l’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera e le associazioni di categoria. Dall’incontro, la promessa di un tavolo di confronto permanente che, tuttavia, non sembra aver placato i mal di pancia della categoria.