L’assessore Luca Bianchi si dimette. Sarà vero o è una sceneggiata concordata con Roma e con Crocetta?

NON SI ESCLUDE CHE POSSA TRATTARSI DI UNA FARSA. ANCHE PERCHE?, RICORDIAMOCELO, PARLIAMO SEMPRE DI UN’ESPERIENZA POLITICA MODELLO ‘CIRCOLO PICKWIK’. ATTESO, ADESSO, IL TRIPLO ‘SILURAMENTO’ DI NINO BARTOLOTTA, MARIELLA LO BELLO E NELLI SCILABRA. LA DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO DEL PD SICILIANO, GIUSEPPE LUPO

L’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, ha rimesso il mandato. Lascia la Giunta di Rosario Crocetta. Ma lo fa con un lungo panegirico su risanamento economico e finanziario della Regione, crisi politica e bla bla bla. Troppe le parole utilizzate. Così nasce il dubbio che si possa trattare di una sceneggiata concordata, magari, con Roma e con il presidente della Regione, Crocetta.

Immediata arriva la dichiarazione di Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd all’Ars. “In questi mesi – dice Gucciardi, che la prende alla lontana – ho apprezzato le grandi qualità dell’assessore Luca Bianchi, che con professionalità e competenza ha portato avanti un lavoro importantissimo per il risanamento dei conti e la messa in sicurezza della situazione finanziaria della Regione. Per il suo stile, dentro e fuori le sedi istituzionali, e per il dialogo costruttivo portato avanti con il gruppo parlamentare del PD, Bianchi merita oggi un sincero e consapevole ringraziamento”.

Insomma, al di là dei ‘ringraziamenti’, Gucciardi sta praticamente dando il benservito a uno dei peggiori assessori della scombicchierata Giunta Crocetta. Un personaggio inviato in Sicilia dalle burocrazie ministeriali che non hanno mai amato l’Autonomia. Ovviamente, Gucciardi non può usare la clava, ma deve andare di fioretto.

“Il passo compiuto da Bianchi – aggiunge Gucciardi – ci dà la conferma di quanto sia stato e possa continuare ad essere una risorsa per la Sicilia e per il PD. Dunque oggi non posso che prendere atto di una decisione che dimostra etica politica e sensibilità nei confronti delle istituzioni e del Partito Democratico: qualità delle quali si dovrà tenere conto, anche nell’evoluzione di questa delicata fase politica e istituzionale”.

Insomma, vattene da dose sei arrivato… Di fatto, è inutile che ci giriamo attorno, Bianchi si è dimesso non per propria volontà, ma perché sta passando la linea del PD siciliano che vuole fuori lui e gli altri tre assessori che hanno dimostrato di non avere nulla a che fare con il Partito Democratico. E siccome non si tratta di dimissioni volontarie, ma di ‘siluramento’ a tutti gli effetti, questo spiega perché si potrebbe trattare di una farsa: Con Roma che, nelle prossime ore, potrebbe intervenire in difesa di Bianchi ‘pregandolo’ di restare.

Insomma, potrebbe trattarsi, come già accennato,. di una sceneggiata per fregare il PD siciliano. Perché, lo ribadiamo, Crocetta e Bianchi, ieri sono andati a Roma per pararsi il … Ma non sono stati nemmeno ricevuti. Ma non è detto che, da qui a stasera, o a domani, non trovino qualhe paraninfo romano come Bianchi che provi a rimettere in discussione le dimissioni dell’assessore all’Economia.

A far pensare che potrebbe trattarsi di una recita c’è un commento postato su facebook dal ministro siciliano, Giampiero D’Alia, leader dell’Udc siciliana: “Le dimissioni dell’assessore siciliano all’Economia Luca Bianchi – scrive D’Alia – sono un fatto grave che deve far riflettere tutti sulla necessità di riportare immediatamente i toni del confronto politico sui binari della moderazione e della serietà istituzionale. Perdere una persona seria come Bianchi, probabilmente il miglior assessore della giunta Crocetta, significa far mancare una figura di garanzia per i conti pubblici della Regione di cui c’è assoluto bisogno. Ci auguriamo sinceramente che un sussulto di responsabilità da parte di tutti possa portarlo a un ripensamento”.

Noi, al contrario di D’Alia, ci auguriamo che Bianchi se ne torni a Roma. Fuori uno, dunque. Adesso bisogna mandare a casa gli altri tre assessori in finta quota PD: Nino Bartolotta, Nelli Scilabra e Mariella Lo Bello. Stando  quello che si sussurra, Bartolotta e Mariella Lo Bello sarebbero già fuori. I primo è vicino a Francantonio genovese, il parlamentare nazionale del PD messinese ‘scivolato’ sullo scandalo della formazione professionale nella Città dello Stretto.

La seconda – Mariella Lo Bello – data all’inizio come vicina al parlamentare nazionale, Angelo Capodicasa e a Mirello Crisafulli – avrebbe deluso tutta l’area del Partito che ha dato vita al ‘Correntone’ del nuovo corso PD.

Si racconta – ma è solo un’innocente indiscrezione – che La Lo Bello sarebbe stata messa alla prova appena qualche giorno fa. “Chiediamo le sue dimissioni – avrebbero detto alcuni esponenti del ‘Correntone’. Se si dimetterà vorrà dire che è ancora con noi e la faremo restare nel Governo. Se non si dimetterà significa che è passata con Crocetta”. Il finale è noto: Mariella Lo Bello non si è dimessa e quindi andrà a casa tra qualche ora o tra qualche giorno.

Più complesso il caso di Nelli Scilabra, messa alla Formazione professionale da Giuseppe Lumia. Né l’assessore, né il senatore sono ormai nel PD. Potrebbero tornarci se – come ha ribadito il segretario del Partito Democratico siciliano, Giuseppe Lupo – dovesse essere sciolto il Megafono, il Movimento creato dal presidente della Regione, da Lumia e da Confindustria Sicilia. la cosa è improbabile, ma non impossibile.

In queste ore Lumia starebbe provando a difendere la poltrona della Scilabra. ma sarebbe – così si racconta – fatica sprecata. Anche il destino di questo assessore che ha combinato solo grandi casini amministrativi e politici sembra ormai segnato.

Non a caso il commento alle dimissioni di Bianchi, da parte del segretario del PD siciliano, Giuseppe Lupo, è il seguente: “Apprezzo il gesto di Luca Bianchi che dimostra rispetto nei confronti delle decisioni assunte dalla direzione del PD. Mi aspetto che lo stesso gesto venga seguito nelle prossime ore dagli altri componenti della giunta iscritti al partito democratico”

 

 

 


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