Oggi il consiglio di presidenza dell'assemblea regionale siciliana - una sorta di 'consiglio di amministrazione del parlamento dell'isola - ha approvato un piano di tagli sui costi de personale. Circa un milione di euro l'anno l'ammontare della "spending review" che va a colpire i dipendenti di sala d'ercole.
L’Ars taglia gli stipendi al personale, intatti quelli dei deputati (grillini a parte)
Oggi il Consiglio di Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana – una sorta di ‘Consiglio di amministrazione del Parlamento dell’Isola – ha approvato un piano di tagli sui costi de personale. Circa un milione di euro l’anno l’ammontare della “spending review” che va a colpire i dipendenti di Sala d’Ercole.
“I tagli per oltre un milione di euro sui costi dell’Assemblea regionale siciliana sono un segnale molto forte. C’e’ una riorganizzazione complessiva della ‘macchina’ burocratica di Palazzo dei Normanni, ora aggiungiamo efficienza”, ha commentato il Presidente del Parlamento siciliano, Giovanni Ardizzone.
In realtà, più che un segnale ‘molto forte, a noi sembra un ‘segnalino’ alquanto flebile. Per i siciliani, probabilmente, un vero ‘segnale forte’ sarebbe vedere i deputati regionali impegnati ad approvare una legge che tagli le loro indennità e non solo quella di funzionari e burocrati. Quanto ci costano, ve lo abbiamo raccontato qui.
Ma la questione non sembra essere all’ordine del giorno. Ha toccato solo il Movimento 5 Stelle, che ha rinunciato al 70% della retribuzione dei parlamentari regionali.
“Questo mese la mia busta paga è stata di 8884 euro, questo che vedete in foto è il mio bonifico di ritorno. Ho trattenuto come promesso 2500 euro netti più rimborso spese puntuale spostamenti auto, mezzi pubblici e pernottamento. Facciamo la storia con le azioni concrete”, ha confermato stasera, su Facebook, il parlamentare regionale del M5S, Giancarlo Cancelleri. I deputati degli altri partiti non potranno mostrare nulla di simile.
I provvedimenti dei vertici dell”Ars di oggi, comunque, sono stati presentati, con squilli di trombe e rulli di tamburo, nel corso di conferenza stampa dal presidente Ardizzone, alla presenza del Consiglio di presidenza e del segretario generale, Giovanni Tomasello.
Vediamo di che si tratta.
“Confermata la soppressione della figura del segretario generale aggiunto (ruolo ricoperto da Paolo Modica), mentre i vice segretari passano da due a tre (Salvatore Di Gregorio, Silvana Tuccio e Mario Di Piazza) e mantengono anche le direzioni di tre aree (Di Piazza non percepirà l’indennità relativa al ruolo di vice segretario)”, leggiamo in un’ Ansa -. Il segretario generale perde l’indennità compensativa di produttività, circa 30 mila euro all’anno.
Ridotto del 20% il trattamento tabellare per il personale assunto dal primo gennaio per concorso e confermato il blocco degli aumenti previsto dal vigente contratto per il personale dell’Ars valido fino al 31 dicembre del 2014. Altri tagli riguardano la riduzione del 25% dell’indennita’ di funzione dei vice segretari (da 2.122 a 1.591 mensili), dei direttori (da 1.790 a 1.342 euro), dei capi uffici (da 1.061 a 715 euro), dei responsabili delle unita’ operative (da 530 a 397 per le quote minime e da 663 a 497 per le massime); la riduzione del 25% delle indennita’ di mansione e del 15% di altre indennita’, quali notturno, festivo, missioni e reperibilità”.
Insomma, i nostri deputati sono persone serie. Hanno capito che, in tempi di crisi, con una Regione ridotta all’osso, bisogna risparmiare. Sugli altri…
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