L’antimafia che si avvita su se stessa

Il Movimento dei Forconi si caratterizza ogni giorno di più come una rivolta popolare contro le iniquità politiche nazionali e regionali verso gli interessi reali delle popolazioni siciliane. Intere categorie di lavoratori e di imprenditori sono in piazza a denunciare le ingiustizie contenute nelle scelte di politica fiscale adottate dal governo Monti: scelte ritenute insopportabili che portano le economie deboli al fallimento.
In Sicilia, però, il Movimento di lotta vede protagonisti gli imprenditori agricoli i quali hanno come interlocutore primario il governo della Regione siciliana. Infatti, in campo agricolo, inteso integralmente come settore integrato con le sue produzioni di filiera, la Regione siciliana ha competenza esclusiva e, di conseguenza, non può scaricare le proprie responsabilità sul fallimento delle sue politiche agricole su altri soggetti, se non su se stessa. Trascurare il sostegno all’efficienza del primario settore produttivo siciliano è un suicidio economico, atteso il dato concreto che in Sicilia non esiste altro apparato produttivo di tipo manifatturiero che consenta di aggiungere valore alle produzioni e quindi creare ricchezza, fatta eccezione per il ruolo non sempre positivo delle imprese pubbliche nazionali o di qualche presenza multinazionale del tipo Lukoil.
Sul Movimento dei Forconi si è detto di tutto, a seconda delle convenienze dei diversi punti di vista. Tutti legittimi, per carità. Quella, però, che appare stonata è la dichiarazione congiunta di tutte le organizzazioni rappresentanti delle diverse categorie produttive, secondo le quali a sobillare le masse dei rivoltosi sarebbero agitatori di provenienza mafiosa. Noi non abbiamo elementi per esprimere giudizi di merito su quest’aspetto, però non possiamo non constatare che questa affermazione rappresenta una sorta di dichiarazione d’impotenza, non solo delle organizzazioni di rappresentanza di quegli interessi in rivolta, ma di tutta la classe dirigente siciliana, la quale dimostra tutta quanta la propria inettitudine ad assolvere il ruolo che si attribuisce. Perché il ‘Movimento’ dimostra che è sufficiente un manipolo di malavitosi per muovere decine di migliaia di persone, stufe dell’andazzo politico regionale, delle chiacchiere dei politicanti, di governo e di opposizione, che con il loro chiacchiericcio si allontanano sempre più dagli interessi reali della Sicilia, né sono sufficienti le politiche delle clientele per la semplice ragione che sono miopi e non riescono a vedere gli interessi generali di una intera comunità.
Come si può pretendere di sviluppare l’economia di una comunità di oltre cinque milioni di persone investendo risorse destinate alla crescita nelle società in house, cioè in entità operative che hanno lo scopo di fare quello che dovrebbe fare la pubblica amministrazione? In questo caso alla pubblica amministrazione cosa resta da fare? Resta soltanto di assumere, stabilizzandoli, migliaia lavoratori precari che essa stessa artificiosamente crea per giustificare la spesa dei fondi strutturali europei, mentre gli imprenditori agricoli si “liccanu a sarda”, sono fuori mercato e non raccolgono i loro prodotti perché non conviene sostenere i relativi costi, viste le condizioni di mercato.
Dalle organizzazioni di categoria che congiuntamente hanno emesso quell’infelice comunicato vogliamo consigliare di liberarsi dal vincolo malato di sudditanza nei confronti dei governi regionali di ogni tempo passato, presente e futuro. Innanzi tutto rinunciando a riscuotere i sussidi annuali che la Regione eroga loro per finanziare la loro esistenza. In questo concorrendo unitariamente con le organizzazioni sindacali confederali nel dipendere dai contributi regionali. Poi uscendo da tutti gli organismi istituzionali di consulenza dell’azione del governo e recuperando la propria totale autonomia negoziale.
Le organizzazioni di categoria, se vogliono riacquistare credibilità, debbono dimostrare di saper elaborare autonomamente politiche economiche complessive da portare al confronto col governo. E’ questo il modo per assolvere alla funzione dirigente che si pretende di esercitare. Stare in combutta col governo non porta alcun risultato tangibile, tutt’al più si riesce ad ottenere le briciole della piccola spartizione.
Un esempio eclatante di questa forma deteriore di consociativismo deteriore è rappresentata da Confindustria Sicilia. Questa organizzazione imprenditoriale è presente nel governo dell’onorevole Raffaele Lombardo con un proprio autorevole rappresentante. La domanda che sorge spontanea è: qual è la politica industriale del governo regionale di cui una alto rappresentante degli industriali è titolare? Se qualcuno ha notizia che questa politica industriale esiste, per piacere, ce ne dia un qualche segnale, perché noi, sicuramente per nostra disattenzione, non ci siamo ancora accorti dell’esistenza di tale politica industriale.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Il movimento dei forconi si caratterizza ogni giorno di più come una rivolta popolare contro le iniquità politiche nazionali e regionali verso gli interessi reali delle popolazioni siciliane. Intere categorie di lavoratori e di imprenditori sono in piazza a denunciare le ingiustizie contenute nelle scelte di politica fiscale adottate dal governo monti: scelte ritenute insopportabili che portano le economie deboli al fallimento.

Il movimento dei forconi si caratterizza ogni giorno di più come una rivolta popolare contro le iniquità politiche nazionali e regionali verso gli interessi reali delle popolazioni siciliane. Intere categorie di lavoratori e di imprenditori sono in piazza a denunciare le ingiustizie contenute nelle scelte di politica fiscale adottate dal governo monti: scelte ritenute insopportabili che portano le economie deboli al fallimento.

Il movimento dei forconi si caratterizza ogni giorno di più come una rivolta popolare contro le iniquità politiche nazionali e regionali verso gli interessi reali delle popolazioni siciliane. Intere categorie di lavoratori e di imprenditori sono in piazza a denunciare le ingiustizie contenute nelle scelte di politica fiscale adottate dal governo monti: scelte ritenute insopportabili che portano le economie deboli al fallimento.

Il movimento dei forconi si caratterizza ogni giorno di più come una rivolta popolare contro le iniquità politiche nazionali e regionali verso gli interessi reali delle popolazioni siciliane. Intere categorie di lavoratori e di imprenditori sono in piazza a denunciare le ingiustizie contenute nelle scelte di politica fiscale adottate dal governo monti: scelte ritenute insopportabili che portano le economie deboli al fallimento.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]