L’ANALISI/ Nere nubi si addensano sul futuro di Riscossione Sicilia spa

A GIUDICARE DA QUANTO AVVENUTO IN UNA RIUNIONE DI DUE GIORNI FA IN COMMISSIONE BILANCIO E FINANZE DELL’ARS, IL GOVERNO CROCETTA AVREBBE CREATO LE CONDIZIONI POLITICHE PER SPINGERE SALA D’ERCOLE A SBARACCARE LA SOCIETA’ DI RISCOSSIONE

Due riunioni della Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars, andate in scena ieri e l’altro, delineano lo scenario finanziario drammatico in cui si dibatte la Regione siciliana. Il tutto mentre il Governo di Rosario Crocetta è intento a lottizzare poltrone, proprio come faceva l’ex presidente, Raffaele Lombardo, negli ultimi mesi del suo Governo.

La riunione di due giorni fa – che è il tema di questo articolo – ha fatto in un certo senso chiarezza sul futuro di Riscossione Sicilia spa. I parlamentari della Commissione Bilancio e Finanze hanno chiesto ai vertici di questa società il perché stanno insistendo nel chiudere le sedi periferiche, nonostante l’Ars, con leggi e ordini del giorno, abbia dato indicazioni del tutto opposte.

I vertici di Riscossione Sicilia spa – probabilmente ‘imbeccati’ dal Governo regionale di Rosario Crocetta – hanno ribadito che la chiusura delle sedi periferiche è prevista dal piano industriale della società chiamata a riscuotere i tributi in Sicilia.

E’ chiaro che, su questa vicenda, il Governo sta facendo di tutto per inasprire lo scontro tra Parlamento dell’Isola e società di riscossione.

Il dubbio è che quando l’Ars verrà chiamata ad approvare il Bilancio 2015, i deputati, indispettiti dall’irrigidimento dei vertici di Riscossione Sicilia spa, blocchino i fondi per la ricapitalizzazione, determinando la chiusura della società, con buona pace dei lavoratori.

In questo passaggio politico e parlamentare – fatto che bisogna oggettivamente riconoscere – il Governo Crocetta è stato abile. Perché, dopo aver assunto precisi impegni con i territori sul mantenimento degli sportelli di Riscossione Sicilia spa nei tanti Comuni della Sicilia, davanti al secco “No” dei vertici della società, i parlamentari dell’Ars non potranno tirarsi indietro, pena la perdita di credibilità.

In altre parole, i deputati di Sala d’Ercole, dopo aver promesso ai cittadini (e ai dipendenti delle sedi periferiche di Riscossione Sicilia spa che sono già stati trasferiti nei capoluoghi di provincia) che tutto sarebbe rimasto immutato, non possono accettare supinamente quello che sta succedendo.

Dall’altra parte c’è il Governo Crocetta – alle prese con le ‘casse’ vuote – che ha l’esigenza di ‘risparmiare’. Quale migliore occasione per far prendere con le mani ai deputati regionali il ‘fuoco’ legato all’eventuale chiusura di Riscossione Sicilia spa?

Redazione

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