Lampedusa, 29 migranti morti per ipotermia Il medico: «Speriamo non sia un’altra strage»

Un barcone con 106 migranti è stato soccorso nella serata di ieri mentre si trovava alla deriva al largo delle coste libicheVentinove persone sono morte e almeno 15 sono in gravissime condizioni. Il tragico bilancio fino alle 16 era fermo a sette vittime. L’imbarcazione è stata soccorsa dalla guardia costiera, l’allarme è stato lanciato da un telefono satellitare attraverso una chiamata alla centrale operativa delle capitanerie di Roma. Le condizioni meteorologiche – mare forza otto e onde alte fino a nove metri – hanno reso molto difficile il raggiungimento del barcone e il rientro a Lampedusa, previsto per le prossime ore. 

Sul luogo sono stati dirottati due mercantili che si trovavano in zona e sono partite dall’isola due motovedette. I medici a bordo hanno constatato la morte delle ventinove persone, decedute probabilmente per ipotermia. A Lampedusa sono in corso le operazioni per allestire l’assistenza sanitaria ai passeggeri tratti in salvo. Non si esclude il trasferimento di qualcuno di loro in elisoccorso. L’arrivo dei superstiti è previsto per stasera. «Non ci risulta che ci siano altri cadaveri al momento – dice Pietro Bartolo, direttore sanitario dell’isola di Lampedusa, intervistato dall’agenzia di stampa AdnKronos – Speriamo che la conta dei morti si fermi qui. Non vorrei si ripetesse un’altra strage del 3 ottobre 2013».

Un «orrore». Così lo ha definito il presidente della Camera, Laura Boldrini. «Persone morte non in un naufragio, ma per il freddo. Queste le conseguenze del dopo #MareNostrum», aggiunge in un tweet l’ex portavoce dell’Unhcr. Molti in queste ore si dicono contrari all’operazione europea Triton, che ha sostituito Mare Nostrum. «Triton non è sufficiente», dicono in coro le organizzazioni umanitarie, e diversi partiti di sinistra. Ache alcuni esponenti del Pd non hanno dubbi: «Bisogna ripensare Triton», sottolinea tra gli altri l’europarlamentare del Pd Renato Soru.

Intanto i corpi dei 29 deceduti, tutti uomini, verranno sistemati nella vecchia aerostazione di Lampedusa in attesa dell’ispezione cadaverica. Non potranno essere trasferiti prima di mercoledì con la nave. Nel frattempo, dalla guardia costiera fanno sapere che «operare in queste condizioni è proibitivo». E Filippo Marini, portavoce nazionale delle capitanerie di porto, aggiunge: «Riuscire a portare in salvo decine di persone è un miracolo». 


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Un'imbarcazione con 106 persone è stata soccorsa nella tarda serata di ieri al largo delle coste libiche. Tragico il bilancio: 29 morti e almeno 15 in gravissime condizioni. Una delle vittime ha il cranio fracassato. Le condizioni meteorologiche - marte forza otto e onde alte fino a nove metri - stanno rendendo difficile anche il rientro

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