Un'emergenza, quella del bacino artificiale di Regalbuto, che potrebbe essere risolta a Catania: arrivando al depuratore di Pantano D'Arci, «l'acqua potrà essere reimmessa anche nell'entroterra». Il progetto è «già in stato avanzato, con un finanziamento da 200 milioni», spiega il sindaco di San Gregorio Carmelo Corsaro. Che ha rinunciato ad aderire al piano acese, in ritardo e a rischio sanzioni europee
Lago Pozzillo, l’alga rossa inquina la Piana Legambiente: «Serve il collettore fognario»
La realizzazione del nuovo collettore fognario nell’area metropolitana di Catania potrebbe aiutare a risolvere un problema naturalistico: quello della presenza dell’alga rossa nel lago Pozzillo di Regalbuto. «La realizzazione dell’impianto consentirebbe infatti una maggiore ossigenazione delle acque, riducendo la presenza dell’organismo tossico, probabilmente causata dal malfunzionamento di una paratia utile al ricambio di acque sul fondo del lago», ha spiegato nella sede di Legambiente a San Gregorio il presidente del circolo Mediterraneo, Alfredo Tamburino. «Con il collettore non ci sarebbero solo vantaggi per il mare ma, con il convogliamento delle acque nel depuratore di Pantano d’Arci, l’acqua potrebbe essere reimmessa anche nell’entroterra», spiega Tamburino.
Le acque provenienti dal lago artificiale Pozzillo, creato da una diga gestita dall’Eni, vengono infatti convogliate nel Simeto. Dal fiume raggiungono quindi il biviere di Lentini e da qui «servono circa 70mila aziende agricole della piana di Catania. Queste producono ortaggi, agrumi, verdura, regolarmente immessi nel mercato. Ma la qualità delle acque non è a un livello sufficiente», denuncia Emanuele Feltri, presidente della associazione Valle del Simeto e proprietario di un’azienda agricola a Paternò. Feltri, noto alle cronache per aver subito delle intimidazioni a causa delle sue denunce sullo stato della zona di ponte Barca, insieme all’associazione Vivisimeto e Legambiente, è in prima fila nella richiesta di un tavolo tecnico regionale per la risoluzione del problema al quale dovranno partecipare «il Consorzio di bonifica della Regione, l’Enel e i Comuni interessati». Ovvero quelli di Catania, Paternò, e Regalbuto, dove ha sede la diga.
«C’è anche un dato da considerare a livello nazionale: l’Italia, entro il 2015,deve garantire all’Unione europea il buono stato di salute di almeno il 28 per cento dei bacini, pena sanzioni», spiega Federica Barbera, responsabile nazionale del progetto Goletta dei laghi, che valuta lo stato di salute delle acque interne. Il valore attuale, però, è fermo «al 25 per cento a livello nazionale. Su Pozzillo invece sono state fatte due analisi dall’Arpa quest’anno: la prima il 14 aprile dava concentrazioni di alga rossa oltre i limiti. Il 19 maggio la concentrazione è di nuovo entro i limiti, ma ogni anno nel periodo invernale si innalza nuovamente», conclude Barbera.
Le sanzioni riguarderanno anche i Comuni che non si doteranno a breve di un impianto adeguato di depurazione. Per questo Carmelo Corsaro, sindaco di San Gregorio, presente all’incontro, ha deciso di aderire alla formazione del nuovo collettore di Catania. «Dovevamo agganciarci a quello di Acireale, ma il progetto catanese è molto più avanti». La decisione è stata formalizzata a febbraio, uscendo dal progetto acese attualmente fermo – e per il quale si rischiano sanzioni da oltre centomila euro al giorno per la mancata realizzazione -, e aderendo al capoluogo. «Ci è stato assicurato dall’assessore ai Lavori pubblici di Catania, Luigi Bosco, che il progetto è ormai pronto per essere ultimato, con un finanziamento da 200 milioni di euro», spiega il vicesindaco del Comune etneo e assessore all’Ambiente Ivan Albo. «Il primo passo del progetto metropolitano sarà realizzare in collettore che si collegherà, sotto piazza Mancini Battaglia a Ognina, con quelli provenienti dai paesi etnei, che si realizzeranno successivamente», conclude Albo.
Il collettore, con la conseguente immissione di acqua dolce nel sistema idrico della piana di Catania, «consentirà di rimediare al disastro fatto con le acque potabili: il biviere di Lentini non è sufficiente, la profondità massima è di tre o quattro metri», spiega Luigi Puglisi, presidente dell’associazione Vivisimeto. «L’acqua del lago evapora immediatamente, così il collettore va alimentato continuamente perché altrimenti l’acqua si perde», conclude l’ambientalista.