Uno scatto del comitato di Mascalucia è stato rilanciato dall'associazione a livello nazionale diventando virale in poche ore. A MeridioNews la testimonianza di Cristina e Lucia. «Abbiamo pianto insieme a lui», raccontano
La vista del mare come regalo a un malato oncologico Croce Rossa: «Era triste e a digiuno. Così è nata l’idea»
«Mi sento un peso, ma io che ci posso fare se ho il tumore?». Le parole rimbombano come sassi all’interno dell’abitacolo dell’ambulanza posizionata in una delle piattaforme di cemento alla scogliera di Catania. «Almeno mi avete donato un attimo di respiro per dimenticare tutte le cose brutte della vita, mi avete caricato di energia». A emozionare il personale volontario della Croce rossa italiana del comitato di Mascalucia è stato Gaetano (nome di fantasia), paziente oncologico ritratto in una foto pubblicata nella pagina Facebook nazionale dell’associazione. Uno scatto che, in queste ore, sta facendo il giro del web.
«Questo è il tempo della gentilezza – si legge nel post – Un tempo nel quale anche i piccoli gesti fanno una grande differenza. Gesti come quello dei volontari che hanno voluto regalare a un paziente una piccola pausa in riva al mare». Dietro la foto che ritrae un anziano sulla barella, però, c’è molto di più. Una storia fatta di umanità, solidarietà, impegno e difficoltà. Una storia fatta di tante storie: quelle di Cristina, Lucia e Vito, volontari Cri del comitato di Mascalucia.
Gaetano, 72enne, sposato con due figlie, combatte contro il tumore e i suoi effetti da circa sette anni. «Il cancro al rene gli è stato asportato tre anni fa – raccontano a MeridioNews le due operatrici che hanno avuto l’idea – ma purtroppo poco dopo hanno accertato la formazione di metastasi». Debilitato, Gaetano è anche costretto sulla sedia a rotelle e da un paio di anni. Per il trasporto in ospedale si affida alla Croce rossa mascaluciota. «La famiglia è molto affezionata a noi, ci contattano per l’ospedalizzazione a seguito dei numerosi accertamenti a cui deve essere sottoposto», spiega al nostro giornale il responsabile area salute Alberto Leotta.
Lo stavamo accompagnando all’ospedale Cannizzaro – proseguono i volontari – per eseguire un esame, ma appena arrivati, ci siamo resi conto che era saltata la prenotazione». Un imprevisto dovuto a un disguido tra la struttura ospedaliera e l’utente. «Una volta fissata la nuova data, ha finalmente fatto merenda». Perché per sottoporsi a questo tipo di esami è necessario rimanere a digiuno. «Ed è proprio in quel momento che Cristina – racconta la collega – ha proposto di andare al mare. Io e Vito abbiamo accolto con piacere l’idea e lo abbiamo proposto al signore». Il paziente «era triste e amareggiato» e a digiuno da sei ore. «Perché non lo portiamo al mare?», ricorda di aver esclamato Cristina. Anche se il volto è coperto dalla mascherina, i suoi occhi parlano e manifestano tutta l’emozione di una giovane ragazza che ha compiuto un gesto nobile. Gaetano, forse, non aspettava altro.
«Lui ha accolto il nostro invito con entusiasmo – proseguono – e ha detto: “Andiamo, certo, andiamo!”». Appena l’ambulanza è arriva alla scogliera, «gli abbiamo chiesto se volesse scendere. “No, no, a me basta stare qui con il portellone aperto”, è stata la sua risposta». Poi mezz’ora fatta di silenzi e sfoghi. Un fiume di parole terminato in un pianto liberatorio che coinvolge anche le due volontarie. «Dopo tutte quelle lacrime – continuano – lo abbiamo riportato a casa». Adesso, Gaetano deve attendere il 18 maggio prima di tornare in ospedale. Lo accompagnerete sempre voi? «Di sicuro sempre la Cri di Mascalucia – rispondono le giovani – Certo ci farebbe piacere rivederlo e prendere un altro po’ d’aria di mare».
«Dei 160 volontari disponibili – spiega il presidente del comitato di Mascalucia Alfio Guglielmino – stanno prestando servizio solo 60 persone perché con l’emergenza Covid-19, abbiamo preferito limitare il numero di personale per evitare il rischio di una veloce diffusione». Al contempo, però, per l’associazione che si occupa di fornire assistenza sanitaria e sociale (si va dai servizi di trasporto sanitario alla consegna della spesa a domicilio per chi è in regime di isolamento fino alla collaborazione con la protezione civile), «il lavoro si è quadruplicato».