La sfida di Vendola ad Agrigento

“Sel fa bene a militare ovunque ci sia Raffaele Lombardo, ma dall’altra parte”. Lo ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola, ad Agrigento per la campagna elettorale delle amministrative, rispondendo ad una domanda sulle divisioni della sinistra in Sicilia. “Sel -ha aggiunto- e’ con la sinistra, altri si presentano invece un po’ con la sinistra e un po’ con la destra. Il trasformismo e il gattopardismo sono un’antica malattia di questa terra. Come si fa ad essere insieme con il diavolo e con l’acqua santa?”.

Lo ha detto Niki Vendola, leader di Sel, nella Città dei Templi per sostenere i candidati della lista ‘Agrigento bene comune’. Una tappa molto attesa, quella di Vendola, salutata fa lunghi applausi e da tanta passione politica.  Accanto al leader della sinistra Giampiero Carta, candidato a sindaco che i sondaggi danno in crescita e poi Lillo Miccichè, Nello Hamel e gli altri.

Della visita di Vendola si parla nel quotidiano on line  ‘Grandangolo’ diretto dal bravo Franco Castaldo. “E’ difficile – leggiamo su ‘Grandangolo’ – trovare luoghi dove cultura e natura si incrociano e producono una suggestione così forte. Ed è difficile, contemporaneamente, trovare luoghi così belli con una storia così lunga di bruttezza programmata, nel nome del cemento e della mafia”.

“Agrigento – leggiamo sempre su ‘Grandangolo – è davvero tutta l’Italia, è la metafora del nostro Paese, è il simbolo dei suoi talenti e dei suoi problemi. Una città a rischio che meriterebbe la pianificazione di un programma straordinario. Le viscere di questa città sono marcite, ci potrebbe essere lavoro per tanti, lavoro buono capace di convogliare molteplici competenze per risanare questa città. E risanarla significa come prendere una perla dentro una conchiglia infangata e restituirla alla sua brillantezza. E’ un lavoro che può produrre altro lavoro e dobbiamo puntare su questo patrimonio per immaginare quale sarà il modello di sviluppo alternativo”.

Non è soltanto marcita la pancia di questa e di tante altre città, dentro questa città c’è una condizione sociale insopportabile, un disagio sociale che oggi si sta generalizzando in tutto il paese. Carta ha portato un valore aggiunto in questa campagna elettorale , non urla, non insulta,non parla politichese. Agrigento è uno dei tesori dell’umanità ma è anche uno dei corpi più fragili, più a rischio del tessuto urbano italiano. E’ una città in pericolo che avrebbe bisogno di un’opera gigantesca di manutenzione e di messa in sicurezza. Carta ha parlato di tutto questo. Spero che da queste amministrative si possa cambiare la tendenza di un voto legato alla clientela, alla mafia, cambiare tutto questo in una terra che ha un disperato bisogno di diritti e di lavoro. Qui è molto più difficile che altrove. Auguri”.

Redazione

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