La sedia monoruota fuoristrada con due maniglie davanti e due dietro «è in dotazione all'ente Parco da dicembre», spiega a MeridioNews la guida Franco Emmi. «Sono entrata in un cratere e ho sentito il calore delle fumarole», racconta la turista. Guarda le foto
La scalata dell’Etna sulla carrozzina fuoristrada La turista: «Mi sentivo alla conquista di Marte»
«Mi sembrava di essere alla conquista di Marte, ma ero sull’Etna». A parlare a MeridioNews è Anna De Fabiani, 40enne della Val Sesia in provincia di Vercelli (in Piemonte) che ha scalato ‘a Muntagna a bordo di una joëlette. Una carrozzina monoruota da fuoristrada che, oltre alla seduta, ha due maniglie dietro per spingere e due davanti per tirare. Una novità per le escursioni sul vulcano etneo. «È in dotazione all’ente Parco dallo scorso dicembre», spiega la guida alpina del Parco dell’Etna Franco Emmi. È stato lui, insieme al collega Sebastiano Russo, a tirare e spingere la carrozzina fino a oltre 2.900 metri di altezza.
«Avevo già programmato una vacanza nella parte orientale della Sicilia con il mio fidanzato – racconta la turista – ma il mio più grande desiderio era fare un’escursione vera sul vulcano». Così, dopo avere dato un’occhiata su internet per capire il livello di accessibilità, ha preso contatti con le guide. «Con mia grande gioia e sorpresa mi hanno detto di avere a disposizione una joëlette». L’appuntamento viene fissato alle 8.30 del 20 giugno.
«L’Etna era tutta per noi. Ci siamo incontrati al rifugio Sapienza dove, con la jeep dell’Ente, siamo saliti a 2.900 metri – dice – Lì le guide hanno montato la carrozzina e abbiamo iniziato il giro tra i crateri del 2002. Sono anche entrata dentro uno di questi e ho sentito il calore delle fumarole, in una frattura ancora attiva. Siamo passati anche tra il cratere del 2001 – continua Anna – e la sella chiamata Montagnola, un vulcano spento dove c’è ancora la neve. Dall’alto ho potuto ammirare la Valle del Bove con tutte le sue meravigliose tonalità di nero e di grigio e il panorama mozzafiato della muntagna – prova a dire in siciliano con uno spiccato accento piemontese – che si tuffa al mare».
Un percorso di circa tre ore tra jeep e joëlette. «La carrozzina è stata acquistata dalla ditta vitivinicola di Diego Cusumano con il ricavato di un progetto in cui erano stati venduti dei quadri di un pittore locale – spiega Franco Emmi – In passato ci è capitato soprattutto di scolaresche in cui i bambini disabili non potevano partecipare pienamente alle escursioni e, qualche volta, abbiamo anche scelto di tirarci a fatica le sedie a rotelle pur di non privarli dell’esperienza».
Adesso, per chiunque voglia fare un’escursione è possibile richiedere l’utilizzo della carrozzella, da aprile a settembre, «se sono dei privati – precisa la guida – ci assicuriamo che sappiano usarla altrimenti offriamo anche la nostra assistenza per l’accompagnamento». Un importante passo avanti verso l’accessibilità sull’Isola. «Siamo soddisfatti di questa nuova modalità di fruizione che rende le escursioni sull’Etna possibili anche a persone con importanti disabilità fisiche – sottolinea Bernadette Lo Bianco, presidente dell’associazione Sicilia turismo per tutti – Tanto è stato fatto e tanto resta ancora da fare per rendere i luoghi pienamente accessibili».