Che in fondo al suo cuore non fosse un ascaro lo sospettavamo, o meglio, lo speravamo. Anche se, nei mesi scorsi ha detto di tutto per farlo credere. Ma, pur essendo l'esponente di un partito nazionale -l'udc- l'onorevole gianpiero d'alia, è, evidentemente, pur sempre un siciliano. Che 'brinda' alla battaglia sull'applicazione dell'articolo 37 dello statuto siciliano portata avanti dal governo regionale.
La redenzione di D’Alia: “Per l’articolo 37 dello Statuto l’Udc è con Crocetta”
Che in fondo al suo cuore non fosse un ascaro lo sospettavamo, o meglio, lo speravamo. Anche se, nei mesi scorsi ha detto di tutto per farlo credere. Ma, pur essendo l’esponente di un partito nazionale -l’Udc- l’onorevole Gianpiero D’Alia, è, evidentemente, pur sempre un siciliano. Che ‘brinda’ alla battaglia sull’applicazione dell’articolo 37 dello Statuto siciliano portata avanti dal governo regionale.
La cosa non può che sorprendere piacevolmente. Meglio tardi che mai. Meglio questa Udc che quella che fino a pochi mesi fa, anche per bocca del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, sparava a zero contro l’Autonomia siciliana, confondendo capre e cavoli e negando, di fatto, l’esigenza di riportare un po’ di luce sulla vera storia e sulle vere prerogative di quest’Isola.
Sarà stata la batosta delle elezioni a provocare il risveglio dell’orgoglio siculo nell’Udc? Sia quel che sia, meno male.
“Il risultato più significativo ottenuto da Crocetta per me è lattuazione dellarticolo 37 dello Statuto – ha detto D’Alia al quotidiano LiveSicilia.it – “A prescindere dagli importi, indica un percorso virtuoso alla Regione: e cioè che tanto più si riforma e diventa trasparente e aperta, e crea condizioni per attrarre investimenti , tanto più le casse della Regione si arricchiscono. Abbiamo questa opportunità, non sprechiamola. Su questa strada, lUdc Crocetta lo ritrova.
Finalmente un discorso da siciliano.
Per il resto D’Alia resta molto critico sulle scelte del Presidente della Regione. E contesta il metodo “da legione straniera di allargare la maggioranza reclutando singoli deputati di opposizione: “Il metodo Lombardo, cioè quello di spaccare i partiti e acquistare deputati su singole convenienze, ha solo aggravato la situazione economica e politicamente non ha portato alcun beneficio. Anche perché i mercenari, quando è fallito il suo progetto politico, lo hanno abbandonato. Qualcosa ce lo deve insegnare questo dice il segretario regionale dell’Udc che, nell’intervista, in buona sostanza, invoca un maggiore coinvolgimento dei partiti della coalizione nelle scelte di governo: “Cè la necessità di mettere insieme tutte le forze sane che stano in Assemblea e che necessariamente non si trovano solo da un parte. Questo è un tema che dovremo discutere con Rosario e gli altri amici della maggioranza.
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