A donare il mezzo al giornale di strada era stato un imprenditore catanese. Dopo anni, però, per la lapa è il momento di essere messa sul mercato. Con l'obiettivo di raccogliere un po' dei fondi necessari alla costruzione di una biblioteca ambulante per promuovere le attività della redazione
La Pina, l’ape Piaggio di Telestrada va all’asta «Coi soldi della vendita facciamo una libreria»
Se il vintage chiama, gli intenditori rispondono. E chissà quanti amanti dei veicoli d’epoca metteranno gli occhi su La Pina Piaggio del ’74 messa all’asta da Telestrada press, il primo giornale di strada realizzato da senza fissa dimora, autogestito e autofinanziato. La vendita dell’ape servirà a finanziare la fondazione di una libreria itinerante grazie alle quale diffondere il giornale e proporre nuovi progetti. L’obiettivo di Telestrada non è solo parlare di «solidarietà – spiega Gabriella Virgillito, direttora responsabile del mensile – ma anche dei fatti di cronaca che avvengono nella nostra città e che spesso hanno a che fare con il sociale».
I sette redattori di strada – quattro a Catania e tre a Palermo – scelgono e selezionano tra tante le storie da raccontare: dall’incendio al campo rom di quest’estate alle famiglie che dormono nelle auto in viale Mario Rapisardi, passando per le iniziative intraprese dalle varie associazioni o le mense cittadine, alle quali è dedicata l’inchiesta del prossimo numero. «Vogliamo rompere i pregiudizi che riguardano le persone senza fissa dimora, raccontando storie e commentando fatti che riguardano la comunità», aggiunge Virgillito.
Oggi vogliono fare di più. A tre anni dall’inizio del progetto – che comprende anche l’associazione di promozione sociale Per la strada e la web tv su Youtube che nel 2009 ha ricevuto il Teletopo, oscar italiano delle micro web tv come miglior format di denuncia – mettono in vendita l’ape donata da un imprenditore catanese per fare il passaggio successivo. «Quando l’abbiamo ricevuta l’abbiamo messa a punto e abbiamo cercato di allestirla per il nostro scopo – racconta Virgillito – Ma i meccanici che abbiamo consultato sono stati concordi sul fatto che non si poteva adattare alle nostre necessità». E così il mezzo – con cui il gruppo qualche volta ha preso parte ai mercatini biologici della città – va all’asta per acquistarne un nuovo modello o un furgoncino in cui è possibile fissare un cassone sul tetto per i libri.
«Abbiamo provato a ottenere qualche finanziamento attraverso bandi ma fino a ora non ci siamo riusciti», dice. Si punta quindi sull’asta 2.0, con offerte che arrivano tramite mail e appuntamenti fissati singolarmente per vedere il mezzo. «Dalla sua vendita speriamo di ricavare almeno una parte della cifra che ci serva per comprare quella nuova – circa cinquemila euro – con la quale vogliamo sensibilizzare la gente, girando per le piazze e le scuole siciliane». È proprio dai giovani, infatti, che bisogna partire e la libreria itinerante può essere un modo per entrare nelle scuole e parlare con loro, come Teleztrada ha già fatto in passato.
«Raccontiamo storie di solidarietà, povertà, marginalità, legalità ed educazione civica», dice Virgillito, che ricorda di quando ha portato nelle classi un redattore del giornale ex tossico dipendente, che ha affrontato con i ragazzi il tema della droga. «Bisogna instillare in loro e negli adulti un po’ di consapevolezza, e ci serve un mezzo di trasporto per raggiungere anche le persone che vivono lontane per avvicinarle al nostro progetto sociale», conclude.